
Sergio Mattarella non se ne è accorto, eppure il costituzionalista Costantino Mortati lo aveva messo sull’avviso nei suoi testi di diritto costituzionale: la volontà degli italiani deve coincidere ed essere riflessa nella rappresentanza e nei rappresentanti degli italiani. La volontà degli italiani è manifestata tramite il voto elettorale che il presidente della Repubblica pro tempore omologa accertandosi che lo stesso corrisponda il più possibile alla rappresentanza degli eletti. Tale rapporto e attenzione, tale competenza e cautela garantiscono e tutelano il mantenimento della società civile e la stabilità della Repubblica nella democrazia. Quando, al contrario, tale elemento fondamentale è compromesso, cessano sia la fiducia che l’affidamento. Conseguentemente, finisce la società civile e lo Stato democratico.
Le situazioni e gli stati pericolosi non producono i loro effetti in maniera prestabilita. Si tratta piuttosto di un insieme di fattori e di elementi che progressivamente si sommano e creano quell’atmosfera e quell’humus, quel particolare terreno che solo per caso esplode ma non coglie di sorpresa. Portando avanti l’iperbole, Mattarella ha fertilizzato il terreno della guerra civile in Italia. Non esagero. Quando si fa strame della sacrosanta volontà degli italiani, della stragrande maggioranza di noi italiani, è praticamente impossibile non si verifichino, prima o poi, le condizioni dell’incattivimento e del risentimento, della ribellione contro chi toglie voce alle legittime aspirazioni degli elettori.
Il corpo elettorale non è, caro Mattarella, uno strumento in balìa del potere discrezionale ed arbitrario. Il corpo elettorale è il gioiello prezioso da conservare e custodire. Noi italiani ci siamo espressi, considerati i soli ultimi tempi, alle Amministrative, alle Regionali, alle Politiche ed alle Europee a favore di politiche chiare e rappresentanti eletti esecutori di quelle stesse politiche. Abbiamo chiesto chiaramente controllo e stop dell’immigrazione incontrollata degli irregolari clandestini in Italia, stop ai soldi pubblici regalati ai nullafacenti, stop all’Europa a trazione franco-tedesca, investimenti, Flat tax. Abbiamo detto chiaramente tutto ciò. Al contrario, ci ritroviamo con un Governo della vergogna di sinistra, di non eletti o rappresentanti che faranno l’esatto contrario rispetto a quanto richiesto e votato. Ci aspetta, infatti, l’invasione per le strade d’Italia di delinquenti clandestini irregolari, ci aspettano soldi nostri regalati ai nullafacenti, ci aspetta essere colonizzati del tutto dall’Europa franco-tedesca e di divenire, sotto l’incudine bancaria di Christine Lagarde alla Bce, la nuova Grecia. Tutto questo perché lei ed i trasformisti alla Conte siete contenti di non avere tra i piedi il “forsennato” Matteo Salvini che ci difendeva da tutto questo. O almeno provava.
Non può non sapere che un presidente della Repubblica non può forzare e poi imporre i governi che preferisce e gli aggradano, ma deve solo registrare la volontà del popolo di andare a votare e farci votare. Per non parlare del fatto che c’è stato un evidente suo grave errore. All’inizio della legislatura non è stato, infatti, dato l’incarico a un esponente del gruppo più grande, cioè al centrodestra la cui delegazione era unitaria perché la maggioranza doveva essere precostituita. In altre parole, gli eventuali “responsabili” avrebbero dovuto uscire allo scoperto prima costituendo un proprio gruppo parlamentare. Lei, Mattarella, non ha applicato questo principio (lo stesso) a Giuseppe Conte che in Senato è andato a cercare voti senza avere nessuna maggioranza precostituita.
Caro Mattarella, Lei ha compromesso il rapporto di affidamento e fiducia tra il popolo italiano e le istituzioni che rappresenta. Però, bastano cinque Consigli regionali con cui presentare un referendum per chiedere se gli italiani vogliono votare. Azioniamoli adesso. Chiediamo agli italiani se vogliono votare. Risponderanno in massa di sì. Leviamoci di torno gli impedimenti.
Aggiornato il 05 settembre 2019 alle ore 14:16