Moscopoli, identificati i due russi della trattativa

Sono stati resi noti i nomi dei protagonisti russi della “trattativa” all’hotel Metropol, in cui sarebbe coinvolta la Lega. L’indagine di BuzzFeed News, del sito web di giornalismo investigativo Bellingcat e del sito di notizie russo Insider avrebbe identificato le voci ascoltate nella registrazione pubblicata a luglio. Si tratterebbe di Andrej Kharchenko e di Ilja Andreevich Jakunin. I due sarebbero legati al filosofo sovranista Aleksandr Dugin e a Vladimir Pligin, legale francese ritenuto vicino al presidente Putin. Dall’inchiesta emergono dettagli interessanti. Uno dei due russi avrebbe viaggiato usando un passaporto di servizio, concesso solo a delegazioni governative ufficiali. Sulla vicenda indagano i pm di Milano, che ipotizzano la tentata corruzione di pubblici ufficiali russi.

Il caso nasce il 10 luglio, quando BuzzFeed pubblica l’audio di un incontro riservato, che si sarebbe tenuto nella hall dell’hotel Metropol di Mosca, il 18 ottobre 2018. A un tavolo dell’albergo si sarebbero seduti tre italiani e tre russi. Non si sa ancora chi abbia attivato la registrazione. Gli italiani presenti sarebbero il leghista Gianluca Savoini, presidente dell’Associazione Lombardia-Russia con sede in via Bellerio a Milano, l’avvocato d’affari Gianluca Meranda, il consulente finanziario Francesco Vannucci.

Tra i russi figurerebbe Ilja Andreevich Jakunin, che durante l’incontro pare abbia sostenuto di avere riferito della conversazione a Pligin. Le identità di Jakunin e Kharchenko sarebbero state stabilite abbinando le loro voci ad altre registrazioni. Le registrazioni della voce di Jakunin, si legge su BuzzFeed, “sono state inviate agli specialisti del National Center for Media Forensics dell’Università del Colorado Denver per un’analisi forense completa (la qualità audio della voce di Kharchenko sul nastro Metropol non è abbastanza elevata per un’analisi così approfondita)”.

Raggiunto per telefono, Pligin avrebbe dichiarato a Insider: “Non ho alcuna relazione con queste persone”. Kharchenko, Jakunin e Dugin non avrebbero risposto alle molteplici richieste di commento né a domande dettagliate.

Aggiornato il 03 settembre 2019 alle ore 13:43