Di Maio: governo sì, governo no, governo forse

“O siamo d'accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti”. Luigi Di Maio sembra inamovibile dopo l'incontro tra la delegazione M5S e il premier incaricato Giuseppe Conte, al quale è stato consegnato un documento con 20 punti programmatici. “Questo non è il momento delle polemiche e degli attacchi, è il momento del coraggio. E ne servirà tanto per cambiare questo Paese. I nostri punti sono chiari: se entreranno nel programma di governo, allora si potrà partire. Altrimenti sarà meglio tornare al voto e, aggiungo, il prima possibile”. E prosegue: “O siamo d'accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti. Non guardiamo a un governo solo per vivacchiare, consideriamo alcuni dei punti del documento imprescindibili”.

Tra questi, c’è una “netta contrarietà alla patrimoniale. Il carico fiscale è anche disordinato a causa della burocrazia, e questo dovrà essere un governo pro-imprese. L'aumento dell'Iva va bloccato”. Di Maio aggiunge ancora: “Riteniamo che non abbia alcun senso parlare di modifiche ai decreti sicurezza. Vanno tenute in considerazioni le osservazioni del capo dello Stato ma senza modificare la ratio di quei provvedimenti. Ho detto che non rinneghiamo questi 14 mesi di governo”.

La risposta da parte del democratico Andrea Orlando arriva quasi subito: “ Di Maio incomprensibile, dica se ha cambiato idea”.

 

Aggiornato il 21 gennaio 2020 alle ore 13:01