Governo rossogiallo, Salvini contro il “Ribaltone pronto da tempo”

Matteo Salvini attacca l’accordo del “ribaltone”. E, mentre il Pd e il M5s provano a tessere una tela nodosa che può strapparsi da un momento all’altro, il leader leghista affila le lame per l’eventuale campagna antigovernativa. “Quello in atto – attacca Salvini – è un ribaltone pronto da tempo. Da una settimana all’altra si passa dalla Lega al Pd. L’accordo votato a Bruxelles sulla Commissione imposta da Merkel e Macron aveva l’obiettivo di riportare indietro l’Italia e si spiegano i tanti no del governo degli ultimi mesi”.

Per Salvini, “la dignità e la coerenza valgono più dei ministeri. Sono orgoglioso della Lega. A Mattarella ribadiremo che la via più democratica è il voto”. Ma il ministro dell’Interno, artefice principale della crisi di governo, rifarebbe tutto. “Il mio elettorato, gli italiani si aspettano un forte taglio delle tasse, con il governo dei no non era possibile. E tirare a campare non è quello che ci chiedevano gli italiani. Era un governo fermo, un Parlamento fermo, magari erano telecomandati da altre città al di fuori dei confini italiani”.

Secondo il capitano leghista, “ci vuole fegato a fare la rivoluzione con Prodi e Renzi. Una ipotetica maggioranza Pd, M5s, Leu su che cosa si fonda? Sfido un italiano su 60 milioni a dirmi senza ridere che questa è una maggioranza stabile, che va avanti tre anni, con le idee chiare, come chiesto dal presidente della Repubblica”.

Per Salvini, “se qualcuno sta svendendo la sovranità di questo Paese in nome della Merkel lo spiegherà agli italiani. Inorridisco all’idea che qualcuno voglia rimontare per le poltrone quello che abbiamo faticosamente smontato in un anno. Pare che stia nascendo un governo che ha le poltrone come unico collante, lontano dal Paese reale, nato da un gioco di palazzo”. 

Il capo del Carroccio è convinto di avere “smascherato un giochino. Chi ha paura degli italiani? Che qualcuno stia scegliendo al posto degli italiani nei palazzi è un tradimento della volontà popolare. La Lega, compatta, ha scelto una linea coraggiosa. Siamo pronti, in caso di elezioni, a una manovra economica epocale. A chi ora distribuisce poltrone e ministeri, oggi diciamo che si può scappare dal voto degli italiani per 1, 2, 6 mesi o un anno ma non per sempre: chi ha paura del voto non ha la coscienza politica”.

Aggiornato il 27 agosto 2019 alle ore 14:39