Cdm, la maggioranza si spacca su Tav e giustizia

Iniziato ma subito sospeso il Consiglio dei ministri di oggi. A quanto si apprende, la riunione ha preso il via perché c’era la necessità di impugnare alcune leggi regionali con urgenza. È stata deliberata l’impugnativa per dare mandato all’avvocatura dello Stato. La sospensione sembra invece legata alla necessità di sciogliere i nodi esistenti sulla riforma della giustizia.

Infatti, la maggioranza si spacca. Il disegno di legge delega di riforma della giustizia è stato il cuore dell’ennesimo duello del ministro dell’Interno con il leader pentastellato Luigi Di Maio. Secondo Alfonso Bonafede, ministro Guardasigilli grillino, “siamo al punto della verità. Mi aspetto che una riforma così importante per il Paese vada avanti. Perché bloccare la riforma della riduzione dei tempi della giustizia vuol dire bloccare l’economia del Paese”.

Di Maio difende il suo ministro: “Non possiamo perdere questa occasione epocale”. Ma Matteo Salvini, non ne vuole sapere: “Questa riforma – afferma in una diretta Facebook – è acqua. Serve altro, serve più coraggio: bisogna dimezzare i tempi dei processi”.

Bonafede replica più tardi al ministro dell’Interno. “Ci vediamo in Cdm, non su Facebook – chiosa – forse, potrò finalmente sentire le argomentazioni, visto che in preconsiglio nessuno ha detto nulla. So però con certezza - che la riforma dimezza i tempi dei processi, favorisce l’economia e gli investimenti, dà tempi certi a chi è coinvolto in un processo e rompe finalmente i rapporti torbidi tra magistratura e politica”.

Ma a dare manforte a Salvini ci pensa Riccardo Molinari. Il capogruppo leghista alla Camera boccia il testo, sostenendo che il Movimento cinque stelle “ci abbia messo sotto il naso una riforma giustizialista e pasticciata. Noi siamo garantisti e vogliamo fare le cose per bene”. Rispetto alla Tav, le mozioni parlamentari saranno discusse, al Senato il 6 o 7 agosto, dopo il decreto Sicurezza bis. La Lega ha deciso che non presenterà una propria mozione sulla Tav ma voterà contro la mozione NoTav del M5s.

Rispetto alla Tav, si registra l’accusa da parte del Movimento. “Il partitone dei supporter della Torino-Lione – si legge sul Blog delle Stelle – vede schierati dalla stessa parte Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, larga parte degli economisti, il grosso della stampa (sui “giornaloni” analisi distanti dal pensiero unico sono ormai bandite), Confindustria, banche e oltranzisti del cemento. E, naturalmente, gruppi d’affari francesi, che hanno risposto subito “presente” agli avis de marché. Soltanto il M5s non è mai salito sul treno nel quale oggi troviamo stipati i tantissimi ‘ultras’ della Tav. Diversi tra loro solo in apparenza, ma in realtà uguali nel fanatismo a sostegno di un’opera inutile, dannosa, antidiluviana e dai costi tutt’altro che certi”.

Infine, è in ballo il tema dell’Autonomia. La commissione Bicamerale per le questioni regionali sta lavorando a rilento. Il testo è ancora in alto mare. Al momento, un Consiglio dei ministri che ne discuta è ancora stato calendarizzato. Si parla solo di una bozza. Che Attilio Fontana definisce “un testo da rabbrividire”. Per il governatore lombardo, “se la bozza finale fosse questa ogni trattativa sarebbe impossibile”. 

 

 

Aggiornato il 31 luglio 2019 alle ore 17:44