Von der Leyen punzecchia Salvini: “In mare c’è obbligo di salvare le vite”

Ursula von der Leyen ha una posizione netta sulla questione migranti. Per la candidata alla presidenza della Commissione europea, “il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo, in mare c’è l’obbligo di salvare le vite. L’Ue ha bisogno di frontiere umane – aggiunge – dobbiamo salvare le vite, ma anche dobbiamo ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti”.

Le parole della von der Leyen, pronunciate davanti all’Europarlamento, che si esprimerà nel pomeriggio con un voto sulla sua elezione, suonano come un messaggio diretto a Matteo Salvini. Eppure, rimane ambigua la posizione della Lega. Il gruppo di riferimento, i sovranisti di Identità e Democrazia, voteranno ‘no’. E la von der Leyen ha ammesso di essere “sollevata di non avere i vostri voti”. Ma la scelta dei europarlamentari leghisti rimane ancora sospesa. Marco Zanni, capogruppo di ID, non è intervenuto in quanto presidente lasciando la parola al tedesco dell’Afd, Joerg Meuthen. Dopodiché criticato l’intervento della candidata presidente.

A sorpresa i pentastellati voteranno “sì”. Le ragioni del cambio di strategia sono da ricercare nelle aperture della von der Leyen al “salario minimo”. Per la delfina di Angela Merkel, “in una economia sociale di mercato come quella europea chi lavora a tempo pieno deve avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa e per questo lavoreremo per un quadro generale di riferimento: la soluzione ottimale è avere contrattazioni collettive con la partecipazione dei sindacati per adeguare il salario minimo al settore e al comparto. Ci sono modelli differenti ma abbiamo bisogno di un quadro generale”.

La von der Leyen cerca di smentire anche il ritratto di “donna del rigore economico”. Tant’è vero che afferma che bisogna “usare tutta la flessibilità permessa dalle regole del patto di stabilita”. Riferendosi agli investimenti per un’economia senza emissioni di co2, aggiunge che “dobbiamo avere un’economia forte perché se vogliamo spendere prima occorre guadagnare”.

Nel suo discorso, la candidata presidente manifesta l’intenzione di “realizzare una perfetta parità di genere nella prossima Commissione. Se i governi non presenteranno un numero sufficiente di candidati donne non esiterò a chiedere altri nomi”. E sulla Brexit dice di essere disposta a una “possibile proroga del deadline previsto”. Ma afferma che per lei “una cosa solamente è importante: l’Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica”.

La von der Leyen vuole “che l’Europa diventi il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050. Per realizzare questo obiettivo dobbiamo compiere passi coraggiosi insieme. Il nostro obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 del 40 per cento entro il 2030 non è sufficiente”, è necessario “andare oltre” puntando a una riduzione delle emissioni “del 50 per cento se non 55 per cento”.

La candidata designata alla presidenza della Commissione europea propone anche di triplicare il budget dedicato al programma per gli scambi universitari Erasmus nel prossimo bilancio pluriennale europeo.

I socialdemocratici tedeschi e francesi voteranno contro, mentre Pd, portoghesi e spagnoli dovrebbero votarla. In teoria, la candidata tedesca dovrebbe raggiungere i 374 voti necessari per ottenere la maggioranza assoluta. Voteranno “sì” i liberali di Renew Europe, il Ppe e i 14 parlamentari del M5s.

 

 

Aggiornato il 16 luglio 2019 alle ore 15:30