La “deriva sessista” di Spadafora scatena una bufera di polemiche

L’Italia “vive una pericolosa deriva sessista. Come facciamo a contrastare la violenza sulle donne, se gli insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti?”.

Si è espresso così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità, Vincenzo Spadafora, in un’intervista ripresa sulla prima pagina di Repubblica in occasione della presentazione del primo censimento nazionale dei centri antiviolenza. Per Spadafora, un esempio di insulti contro le donne sono “gli attacchi verbali del vicepremier alla capitana Carola Rackete” definita “criminale, pirata, sbruffoncella. Parole, quelle di Salvini, che hanno aperto la scia dell’odio maschilista contro Carola, con insulti dilagati per giorni e giorni sui social network”.

Come era logico aspettarselo, non sono tardate ad arrivare le risposte piccate del vicepremier, Matteo Salvini: “Cosa sta a fare Spadafora al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle Ong che lo aspettano”.

Duro anche il commento di Erika Stefani, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie: “Utilizzare il dramma della violenza che troppe donne hanno subito o subiscono per attaccare Salvini è vile. Un comportamento che male si addice a chi ha un incarico di Governo così delicato come quello che ricopre Spadafora e che quindi andrebbe ripensato. Sono costernata. La politica non dovrebbe mai arrivare a questo livello”.

Per Giorgia Meloni, “secondo il ragionamento di Spadafora, se critichi Carola Rackete sei un sessista, un odioso maschilista e sei responsabile di un clima di attacco ai diritti delle donne. Peccato però che il primo ad ignorare volutamente gli attacchi alle donne sia proprio lui che, da sottosegretario alle Pari opportunità, non ha ritenuto opportuno spendere una sola parola di solidarietà nei confronti delle avversarie politiche, come la sottoscritta - ha aggiunto - raggiunta negli ultimi giorni da pesantissimi insulti e minacce di morte. Forse anche io devo salire su una nave delle Ong, parlare tedesco, avere i capelli rasta e speronare una motovedetta della Gdf per essere degna dell’attenzione del sottosegretario dei 5 Stelle”.

Per la presidente dei deputati di Forza Italia, Maristella Gelmini, “il cinismo di Spadafora è incredibile. Su Repubblica attacca le regioni e i centri antiviolenza negando di non aver dato i fondi per loro previsti e oggi che tutti attendevano la cabina di regia per discutere finalmente del piano antiviolenza Spadafora annulla tutto perché non solo non ha idee ma con la sua intervista ha fatto arrabbiare la Lega e Salvini. Siamo davvero allo sbando e come sempre a pagarne le spese saranno i cittadini”.

Aggiornato il 09 luglio 2019 alle ore 17:26