
La Guardia di Finanza a Lampedusa, oltre al sequestro amministrativo, ha confiscato il veliero “Alex” della Ong Mediterranea. Si tratta della barca a vela che, appena giovedì scorso, ha salvato 59 migranti al largo della Libia. Stamattina le fiamme gialle hanno convocato in caserma il capitano di “Alex” Tommaso Stella e l’armatore Beppe Caccia, per notificare la decisione di confiscare l’imbarcazione, ai sensi del “decreto Sicurezza”.
Secondo la Guardia di Finanza “Alex” ha violato il decreto già qualche ora prima di entrare in porto a Lampedusa. L’imbarcazione aveva scarrocciato oltre il limite delle dodici miglia: prima violazione. L’ingresso in porto nel pomeriggio è stato considerato una seconda violazione. Ergo, la confisca.
Non a caso, la stessa ong Mediterranea, in un tweet, ha scritto che “questa mattina la Guardia di Finanza ha contestato una seconda violazione del “Decreto sicurezza bis”: un ingresso accidentale di Alex nelle acque territoriali che sarebbe avvenuto venerdì mattina. Si tratta di un pretesto del tutto illegittimo. Ma intanto le conseguenze sono una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa e il sequestro amministrativo di Alex. Se pensano di fermare così Mediterranea si illudono di grosso: stiamo già preparando i ricorsi e con il sostegno di tutti voi torneremo presto in mare”.
Ora l’ong Mediterranea deve presentarsi davanti al prefetto di Agrigento per motivare le proprie ragioni ed evitare così un duro provvedimento che farebbe salire a 65mila euro il conto delle multe.
Per tutto il periodo in cui il veliero è stato alla deriva al limite delle acque internazionali sia il vhf di bordo che il gps hanno riscontrato un malfunzionamento, rendendo complicata l’individuazione esatta della linea di confine. Il capitano Stella lo ha più volte comunicato alla Capitaneria di Porto e agli stessi finanzieri.
Aggiornato il 08 luglio 2019 alle ore 16:12