Procedura d’infrazione, Mattarella difende Conte e Tria

Il governo gialloverde ha sistemato i conti. La nota di assestamento (-7,6 miliardi di deficit) è stata varata attraverso un decreto ad hoc che congela 1,5 miliardi di risparmi del reddito di cittadinanza e di quota 100. La linea è stata dettata dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Ma in realtà, si tratterebbe solo di un modo per rinviare lo scontro con Matteo Salvini sulla Flat tax.

In soccorso del premier “si è speso” persino il capo dello Stato. Sergio Mattarella ha offerto il proprio sostegno al premier e al ministro dell’Economia nella trattativa con l’Unione europea. Il presidente della Repubblica, in visita a Vienna, ha detto di credere che “la procedura d’infrazione non abbia ragione di essere aperta”. Di più. “Il disavanzo di bilancio in Italia – ha chiosato Mattarella – è passato dal 2,4 al 2,1 tra il 2017 e il 2018, l’avanzo primario è passato dall’1,4 all’1,6. Dati di trend positivi per i conti pubblici. Vi è una condizione di base di economia italiana di grande solidità, non a caso l’Italia è la terza economia dell’Ue ed è la seconda manifattura d’Europa”.

Per il capo dello Stato, il governo sta “presentando ciò alla Commissione europea per dimostrare che i conti saranno in ordine, le indicazioni sono rassicuranti e non vi sia motivo per aprire una nuova infrazione”.

Intanto, ieri ha detto la sua Guenther Oettinger. Il commissario europeo al Bilancio, falco del rigore, come al solito non ha fatto sconti, neppure dialettici, al nostro Paese: “Bisogna vedere se, in questi giorni, gli italiani soddisferanno le richieste della Commissione per quanto riguarda sia le entrate sia le uscite del progetto di bilancio per il 2020. Se non lo faranno, non avremo margini di manovra per evitare la procedura di infrazione”.

Aggiornato il 02 luglio 2019 alle ore 13:36