
Ora Riccardo Fuzio deve dimettersi. È questa la richiesta dell’Associazione nazionale dei magistrati. “Un gesto di responsabilità per preservare le istituzioni da ulteriori effetti devastanti”. È quello che chiede al Pg della Cassazione l’Anm, che annuncia il suo deferimento ai probiviri del sindacato delle toghe.
La Giunta esecutiva centrale dell’Anm sottolinea che “le dettagliate notizie di stampa pubblicate ieri, riguardanti il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, fanno emergere un nuovo, sconcertante episodio nel quadro già molto grave emerso dagli atti dell’indagine della Procura della Repubblica di Perugia”.
Si tratta di condotte “ancora più gravi in quanto riferite al titolare di un Ufficio che ha, tra le proprie prerogative, anche l’esercizio del potere disciplinare, ed è membro di diritto del Consiglio superiore della magistratura”.
La magistratura, le istituzioni repubblicane e i cittadini “si attendono oggi un gesto di responsabilità, capace di separare la vicenda personale, ed il corso delle indagini, dalle istituzioni, onde preservarle da ulteriori effetti devastanti rispetto a quelli che già si sono prodotti”. L’Anm auspica anche che, in tempi rapidi, “sia fatta integrale chiarezza su tutte le vicende emerse dall’indagine di Perugia, e chiede con forza al dottor Fuzio un gesto di responsabilità, auspicando che intervenga tempestivamente, a prescindere dal corso delle indagini”. Sul deferimento di Fuzio al collegio dei probiviri dell’Anm dovrà pronunciarsi il Comitato direttivo centrale dell’Associazione.
Aggiornato il 02 luglio 2019 alle ore 16:09