
Mara Carfagna detta l’agenda per la ricostruzione di Forza Italia. La vicepresidente della Camera e coordinatrice nazionale del partito insieme a Giovanni Toti sostiene, in un’intervista al QN – Quotidiano Nazionale, la necessità di “superare i contrasti interni per costruire una struttura condivisa, partecipata, efficiente che affianchi il presidente Berlusconi”. È questa la linea che dovrebbero seguire i forzisti, secondo la Carfagna. “I grandi cambiamenti – sottolinea – comportano sempre delle resistenze. Ho fiducia che saranno superate e, se non succedesse, sarei la prima a denunciarlo”.
Per la Carfagna, “c’è bisogno “di un percorso a tappe. Noi siamo impegnati nella revisione delle regole per arrivare a un congresso. Saranno primarie? Sarà congresso? Decidiamolo insieme senza scatti in avanti. Se il rinnovamento diventa una guerra fratricida non ci sto, mi chiamo fuori”.
La deputata di Forza Italia è convinta della possibilità di un rilancio alle urne del partito: “Le rilevazioni e i sondaggi ci attribuiscono una potenzialità elettorale almeno doppia del nostro ultimo risultato alle europee – dice – Il nostro partito è stato dato per morto così tante volte in 25 anni di successi che secondo me le ipotesi nefaste ci portano sempre fortuna”.
Un nuovo corso, nel quale, per Mara Carfagna, Berlusconi resta un punto fermo: “Non vedo come possa essere ostacolo chi questo rinnovamento lo ha voluto e avviato, affidando a due coordinatori e ad un board la revisione dello statuto e delle regole. Il presidente Berlusconi è fondatore e leader di Forza Italia da sempre, ed è stato legittimato come tale da ogni tornata elettorale, anche alle ultime europee ha preso migliaia e migliaia di voti. Chi pensa che sia possibile metterlo da parte non ha il senso della realtà”. Secondo la deputata, Forza Italia rappresenta “il punto di equilibrio nel centrodestra, il contrappeso moderato e europeista agli estremismi, alla propaganda, alla demagogia”.
Aggiornato il 01 luglio 2019 alle ore 16:42