Sea-Watch 3, il giorno dell’interrogatorio di Carola

Carola Rackete ha appena lasciato Lampedusa. La comandante della nave Sea-Watch 3 ha abbandonato l’isola a bordo della motovedetta della Guardia di finanza, scortata da una decina di uomini delle Fiamme Gialle. Oggi sarà interrogata dal gip di Agrigento che dovrà decidere sulla convalida del suo arresto.

La comandante tedesca è stata arrestata venerdì notte. Al comando della Sea-Watch 3, la Rackete aveva fatto sbarcare i 40 migranti salvati nel Canale di Sicilia e aveva forzato il blocco imposto dal ministero dell’Interno. Alle 15.30 in tribunale si svolgerà l’interrogatorio, nel corso dell’udienza di convalida del suo arresto. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pm Gloria Andreoli hanno chiesto la convalida dell’arresto. I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate.

I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Dunque, la Rackete potrebbe tornare libera dopo aver passato le ultime ore ai domiciliari. Si aprirebbe così la via per il decreto di espulsione dall’Italia. Carola ha chiesto scusa per la manovra pericolosa con cui ha speronato la motovedetta della Guardia di finanza che stava proteggendo la banchina dall’attracco. Ma il suo arresto fa ancora discutere. Francia e Germania hanno criticato le decisioni italiane. La portavoce del governo Macron ha fatto sapere che l’Eliseo “si rammarica che sulla vicenda si sia arrivati a questa situazione”.

E il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha subito replicato: “Visto che il governo francese è così generoso (almeno a parole) con gli immigrati, indirizzeremo i prossimi eventuali barconi verso Marsiglia”.

Il ministro dello Sviluppo tedesco Gerd Mueller, in un’intervista al quotidiano bavarese Passauer Neue Presse, ha detto che “il capitano della Sea Watch Carola Rackete era in forte difficoltà. Quindi mi aspetto che Bruxelles mandi un chiaro messaggio e ne chieda l’immediato rilascio”.

Il politico della Csu, alleato bavarese della Cdu della cancelliera tedesca Angela Merkel, ha esortato l’Ue a decidere un nuovo regime per il soccorso marittimo. “Al momento – ha sottolineato – l’Ue lascia i rifugiati nel Mediterraneo al loro destino e ha messo fine alla missione Sofia, una situazione insopportabile a fronte di quasi 600 persone annegate nel Mediterraneo solo quest’anno”.

Martina Fiez, portavoce del governo tedesco, ha detto che “non possiamo intervenire sulla giustizia italiana”. Il governo di Berlino “è contro la criminalizzazione dei soccorritori in mare. Le accuse vanno verificate. Seguiamo la situazione molto attentamente. Attualmente il governo tedesco si sta adoperando per una soluzione europea”.

Il premier Giuseppe Conte, replicando ai giornalisti, a margine del difficile Consiglio europeo sulle nomine Ue a Bruxelles, a proposito di Carola Rackete, ha detto che “il dibattito sollecita tanti coinvolgimenti. La mia posizione la conoscete: qualcuno la descrive come un’eroina, alcuni la stanno insultando. Ritengo scorretto aggredirla verbalmente. Avrà un regolare procedimento giudiziario. Non evocherei concetti così forti come disobbedienza civile, perché ci vedo un ricatto politico compiuto scientemente con l’utilizzo strumentale di quaranta persone. Io le battaglie personali, se sono un eroe, lo combatte da solo, sostare per 15 giorni quando era chiara la posizione del governo italiano e il fatto di insistere e creare una situazione di grave pericolo. In 15 giorni avrebbero potuto raggiungere tanti altri porti”.

Aggiornato il 01 luglio 2019 alle ore 14:00