Garavaglia: “Sull’Ilva gli accordi presi vanno mantenuti”

Per Massimo Garavaglia gli accordi sull’Ilva devono essere mantenuti. Ne va della credibilità “del Sistema Paese e soprattutto la necessità di non far chiudere la grande acciaieria di Taranto”. Ne è convinto il viceministro leghista all’Economia, che affronta la questione nel corso di un’intervista al Corriere della Sera. “Nella pubblica amministrazione c’è un principio consolidato che è quello della continuità amministrativa” dice. Ne va della credibilità “dell’intero sistema”.

Riguardo all’immunità per Arcelor Mittal, cancellata dall’entrata in vigore del decreto Crescita, Garavaglia non ha dubbi: “Gli accordi presi vanno mantenuti. Con il primo provvedimento utile, se serve, inseriamo la norma e la approviamo”. Secondo il viceministro leghista “non possiamo assolutamente fare a meno dell’Ilva. Siamo la seconda manifattura d’Europa, per alcune produzioni non possiamo non avere un approvvigionamento certo interno. Senza contare “le migliaia di posti di lavoro in gran parte al Sud”.

Fra gli argomenti del colloquio, anche la revoca delle concessioni ad Autostrade (“c’è un contenzioso in essere che seguirà il suo iter”), Alitalia (“c’è una manifestazione d’interesse e vinca il migliore”) e le autonomie regionali, su cui, secondo Garavaglia, “assistiamo a dibattiti surreali”. Il viceministro all’Economia sostiene anche che di fatto, Salvini ha già anticipato la manovra: “La legge di bilancio ha i suoi tempi, ma il ministro dell’Interno ha già detto quello che intende fare: una manovra tutta crescita e orientata alla riduzione fiscale”. Per le coperture della Flat tax, “noi oggi non diamo numeri. Fino a quando tutto sarà discusso e concordato. Ma il messaggio è che tutto è fattibile”.

Aggiornato il 01 luglio 2019 alle ore 16:59