
Matteo Salvini critica Luigi Di Maio per parole pronunciate da quest’ultimo su Atlantia. “Stiamo parlando – sostiene il leader leghista – di una società che dà migliaia di posti di lavoro, è quotata in Borsa e fattura decine di miliardi di euro. Prima di dare giudizi sommari, quando ci sono di mezzo posti di lavoro io sono sempre molto attento”. Il ministro dell’Interno, intervistato dalla Stampa, torna sulle parole di Di Maio contro Atlantia.
“Un conto – sottolinea il ministro dell’Interno – sono gli aspetti legali, i processi penali, civili e i risarcimenti danni: chi ha sbagliato per il ponte pagherà. Altro conto è dire che un’azienda è decotta o fallita mettendo a rischio posti di lavoro. Prima di dirlo bisogna stare attenti”. Quanto alla revoca della concessione ad Autostrade, “ripeto oggi quello che ho detto l’anno scorso: chi ha sbagliato deve pagare, e visto che ci sono di mezzo dei morti, se c’è stata incompetenza, dolo, errori per risparmiare, bisogna pagare fino in fondo. Ma non faccio il giudice o l’avvocato: spetterà loro decidere chi e quanto dovrà pagare. Leggevo che Di Battista sospetta amicizie con i Benetton e finanziamenti alla Lega: non ho mai conosciuto i Benetton né mai siamo stati amici. Ma i processi non si fanno sul giornale”.
Ma il vicepremier grillino, in un video su Facebook, afferma che il crollo del ponte Morandi “è stata una pagina tristissima della nostra storia e grazie all’abbattimento ora possiamo costruire. Ma soprattutto dobbiamo fare giustizia. Quelle persone che sono morte sono morte perché qualcuno non ha fatto manutenzione per questo ponte. E quel qualcuno sono Autostrade per l’Italia della famiglia Benetton, inutile che si dica Atlantia per non capire di chi stiamo parlando. Sono la famiglia Benetton”.
Di Maio dichiara che, “se vogliamo fare giustizia – ed è chiaro che nelle sedi processuali ci saranno i processi e i risarcimenti danni – come Stato abbiamo il dovere di togliere le autostrade italiane a chi non ha fatto le manutenzioni. Ed è quello che porteremo avanti. Alle commemorazioni del 14 agosto ci si deve andare con la concessione di revoca almeno avviata. In Borsa i titoli crollano se non lavori bene non è questione di dichiarazioni”.
Per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, “c’è un quid di polemica e di imprudenza in più ogni giorno da parte di forze politiche di questo paese che francamente non aiuta”. Interpellato sulle polemiche di ieri attorno alla definizione di Atlantia come azienda “decotta” con la revoca della concessione, da parte del ministro Di Maio. “Servirebbe prudenza quando si parla di una azienda dove ci sono gli investimenti di molte migliaia di italiani, di molti fondi di investimento di banche e casse di risparmio e i soldi degli italiani che sono anche nelle azioni di quella società – ha detto Toti a margine del cantiere per l’implosione di parte del Ponte Morandi –. Ci sono fondi stranieri che vogliono investire in Italia e chiedono dal nostro Paese serietà e rigore. Credo che se ci asteniamo da giudizi del genere e aspettiamo che magistratura faccia il proprio dovere accertando i colpevoli e la politica faccia il proprio ridando condizioni di normalità nel più breve tempo possibile facciamo solo il nostro lavoro”.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, intervistato dal Messaggero sui casi ex Ilva e Atlantia, spera che, “alla fine prevalga il buon senso, perché in gioco ci sono la credibilità e la certezza del diritto nel nostro Paese. Stiamo davvero andando oltre. Da questa vicenda potremmo uscire con conseguenze gravi per gli investimenti esteri nel nostro Paese cui non sarà facile rimediare. Non si può chiedere alle persone di investire in un’attività e poi cambiare le regole del gioco in piena corsa, soprattutto in modo unilaterale. Come ho detto, ne va della certezza del diritto e della credibilità del Paese”. Quanto alle affermazioni del vicepremier Di Maio su Atlantia “decotta”, Boccia si dice stupito: “Quel che mi sento di dire è che occorre uscire al più presto da questo pericoloso stato di rancore. Dobbiamo tornare a un’idea di Paese che guardi avanti e lasciare che la giustizia penale faccia il suo corso prima di assumere decisioni gravi. Un Paese che si limita a cavalcare le proprie ansie non ha futuro”. Il presidente di Confindustria invita il premier a prendere posizione: “Il presidente del Consiglio dovrebbe chiarire a nome di tutto il governo la linea da tenere su questi delicati dossier, soprattutto per evitare che tra gli investitori istituzionali si consolidi l’idea che il nostro Paese non è affidabile”.
Giuseppe Conte, chiamato in causa, sostiene che, “di fronte a una tragedia così significativa questo governo ha assunto pubblicamente una posizione: si tratta di una tragedia che non può essere oscurata, non possiamo far finta di niente per rispetto ai morti e ai loro familiari. Questo ci ha portato ad avviare una procedura di contestazione alla società concessionaria di quanto accaduto. È un fatto oggettivo il grave inadempimento”.
Intanto, dopo aver ceduto in preapertura in Borsa (-0,7 per cento) per il duro botta e risposta di ieri con il vice premier Di Maio, Atlantia ora sta riducendo il calo, ma resta negativa (-0,49 per cento).
Aggiornato il 28 giugno 2019 alle ore 13:06