
Matteo Salvini lancia l’affondo sulla Tav e sfida i pentastellati. “La Tav ‘leggera’? Un treno passa sotto la montagna o no. Tertium non datur. A me piacciono i treni che corrono”. È quanto ha detto il ministro dell’Interno. “C’è – ha sottolineato – un progetto in itinere, spero che la lezione di ieri delle Olimpiadi sia servita. I numeri dicono che l’economia italiana è sana, noi vogliamo crescere, non siamo più nel Medioevo. Facciamo parte di un club, l’Europa, che ci chiede atti di genuflessioni costanti”.
La posizione salviniana rappresenta una replica alla proposta avanzata qualche giorno fa da Laura Castelli. La viceministra grillina dell’Economia, non aveva escluso un appoggio alla Tav “leggera”.
Le parole del leader leghista giungono mente a Parigi è in corso il cda di Telt, la società che gestisce gli appalti della Torino-Lione. Alla riunione partecipa, per la prima volta, anche il presidente del Piemonte Alberto Cirio.
Intanto, la sindaca di Torino, Chiara Appendino ha detto che “da mesi che si discute del tema Tav. Il tema è in mano al premier Conte che sta discutendo con la Francia, vedremo quale sarà l’esito di questa discussione, poi capiremo quale sarà il percorso che riguarderà il Paese. Io ho piena fiducia nel lavoro che sta facendo Conte”.
In una nota in deputati di Forza Italia annunciano che “domani, nel Question time in Commissione Trasporti torneremo a chiedere a Toninelli di dirci cosa intende fare il governo con la Tav ora che rischiamo di dover restituire 120 milioni di euro all’Ue”.
Per i parlamentari forzisti, “Toninelli sarebbe stato informato dalla Commissaria Ue Bulc del rischio concreto di dover restituire le somme stanziate per la Tav qualora il governo decidesse di non rispettare il progetto e di questo nessuno in Parlamento e nel Paese intero ne è stato informato. Dove prenderà quei soldi il Governo se non nelle tasche di famiglie, lavoratori e imprese? Il ministro delle opere bloccate è stato pietosamente mollato dal prof. Ponti, noto No-Tav, e così pure dalla viceministra 5 stelle Laura Castelli folgorata sulla via della Torino-Lione e pronta a dire di sì all’opera. A Toninelli non rimane che fare l’unica cosa buona prima di chiudere la parentesi della decrescita infelice e andarsene a casa: venire in Commissione a dirci che il governo sbloccherà in via definitiva e subito i lavori della Tav permettendo così al Paese di lanciarsi verso il merito e tanto agognato sviluppo”.
Aggiornato il 25 giugno 2019 alle ore 14:41