Salario minimo, Boeri: “Ne abbiamo bisogno, ma nessuno lo vuole”

Tito Boeri è convinto che il nostro Paese abbia “disperatamente bisogno di un salario minimo”. L’ex presidente dell’Inps firma un intervento su Repubblica in cui sostiene che “il mercato del lavoro permette paghe di due euro all’ora e tollera la presenza di situazioni di vero e proprio sfruttamento dei lavoratori. La povertà tra chi fa lavori manuali è al 12 per cento”. Per Boeri è stata “grave colpa di tutti, partiti e sindacati in primis, aver ignorato il problema così a lungo”.

Secondo Boeri, sulla carta, in Parlamento, esiste “un’ampia maggioranza favorevole a introdurre un salario minimo orario, ma a giudicare da ciò che propongono i disegni di legge depositati alla Camera e al Senato, in realtà nessuno lo vuole. Non lo vogliono i pentastellati che, pur avendo chiesto e ottenuto di inserire il salario minimo come primo punto della parte lavoro nel programma di governo e averne fatto una propria bandiera, hanno presentato un disegno di legge in Parlamento che non ha nulla a che vedere con il salario minimo”.

Per l’ex presidente dell’Inps Boeri, non vogliono il salario minimo neanche i Fratelli d’Italia che “propongono di introdurlo solo per i ‘lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva’, un insieme vuoto dato che tutti i lavoratori dipendenti sono sulla carta coperti dalla contrattazione collettiva. In questo caso, è meno ipocrita l’atteggiamento della Lega che dice esplicitamente di non volere un salario minimo, forse anche perché una parte del suo elettorato di riferimento vive dello sfruttamento della manodopera, soprattutto di quella immigrata”.

Aggiornato il 24 giugno 2019 alle ore 16:21