
Ci sono le vicende Auchan e Mercatone Uno, ultime di una lunga serie di “tavoli” aperti su crisi aziendali che meriterebbero quanto meno più impegno e serietà da parte del Governo.
Invece eccoci qui ad aspettare cosa pensano dell’operato di tal Luigi Di Maio gli attivisti del nulla, cioè di quel movimento politico assai bravo a strillare contro tutto e tutti quando era fuori dal Palazzo, ma che poi si è dimostrato incapace di gestire nemmanco un condominio di quattro appartamenti: anzi di cinque, così rammentano (si spera) almeno il numero delle loro sempre più opache stelle.
Il popolo si esprimerà tramite la piattaforma Rousseau, un meccanismo che serve soltanto a dare una parvenza di democrazia alle consultazioni ma che, in realtà, altro non sembra essere se non un modo per controllare facilmente i risultati che scaturiscono e, eventualmente, “orientarne” sapientemente gli esiti.
Mentre migliaia di persone disperate si ritrovano, dalla sera alla mattina, senza un lavoro, i padroni del Rousseau dovranno scegliere (come se ce ne fosse ancora il bisogno) se la loro marionetta principale sia ancora in grado di svolgere in maniera almeno ‘normale’ i suoi innumerevoli compiti.
Nel frattempo il Paese muore attorcigliandosi su stesso. L’unica nota positiva è che gli elettori si stanno gradualmente accorgendo che il grande bluff - quello della scatoletta di tonno, per intenderci - in altro non consiste se non in una immensa presa per i fondelli.
Aggiornato il 30 maggio 2019 alle ore 12:15