
L’ennesima lettera della Commissione europea sta per arrivare in Italia. Con ogni probabilità, il contenuto sarà noto il prossimo 5 giugno. Si tratterà dell’avvio formale della procedura di infrazione per debito eccessivo. A seguito della procedura, potrebbe scattare una sanzione al nostro Paese da 3,5 miliardi di euro. L’Italia sarà messa in guardia dal rischio di sforamento dei conti già per il 2018, come indicato anche nelle ultime previsioni economiche. Secondo quanto si apprende, anche altri Paesi, tra cui il Belgio, riceveranno una richiesta di chiarimenti. La risposta italiana sarà presa in considerazione nel rapporto sul debito che la commissione Ue sta preparando.
Ospite di Bruno Vespa, nel corso del programma Porta a Porta, su Rai Uno, Matteo Salvini va subito al contrattacco. “Aspetto di leggere la lettera – avverte – ma credo che la Commissione europea debba e possa prendere atto che i popoli ieri hanno votato per il cambio e la crescita: quello che è chiaro che non si alzano le tasse, che l’aumento dell’Iva non esiste”.
Secondo Salvini, “di tagli ed eccesso di prudenza l’Italia ha rischiato di spegnersi” e il risultato delle elezioni è “un invito a fare il contrario di quello che ci è stato imposto fino all’anno scorso per il bene dell’Europa e dei mercati e l’Italia cresce se le aziende e i lavoratori pagano meno rispetto a quello che si paga oggi. Non siamo noi che vogliamo sforare. Se noi fossimo costretti a rispettare numeri e vincoli vecchi, il debito crescerebbe. Noi vogliamo ridurlo e avere il credito delle istituzioni europee per fare il contrario di quello che hanno fatto i Monti e i Gentiloni: ossia restituire soldi”.
Salvini non chiede “uno sforzo particolare ai 5 stelle, visto che è già nel contratto di governo. Vogliamo mettere in ordine le priorità. Presenteremo un progetto che fa bene al Paese, anche ai 5 stelle che sono convinto continueranno a crescere. Se la lettera fosse alla vecchia maniera: fate i compiti a casa, tagliate, tagliate, tagliate no perché abbiamo bisogno di assumere tanti medici, ingegneri, giudici, vigili del fuoco, sistemare scuole e ospedali e per farlo dobbiamo spendere i soldi che ci danno gli italiani pagando le tasse”.
Per il ministro dell’Interno è possibile siglare “un Contratto programmatico in Europa tra i tre gruppi, sovranisti, conservatori ed euroscettici, un po’ come abbiamo fatto in Italia. E così facendo avremmo un gruppo che sarebbe il secondo in Europa”.
Salvini sostiene che sia necessario mettere “al centro l’economia reale: facciamo che il nuovo parametro è la disoccupazione: fino a quando la nostra disoccupazione non arriva alla media europea io faccio investimenti. Quindi solo dopo accettiamo i numerini”.
Intanto, Pierre Moscovici fa tremare, ancora una volta, il governo. Per il commissario europeo agli Affari economici, “una cosa dev’essere chiara: se un Paese, ad un certo punto, è totalmente fuori dalle regole, non compatibile con le regole, le sanzioni ci sono”. Moscovici sostiene che le sanzioni “sono dissuasive, ma possono essere anche persuasive”.
Aggiornato il 28 maggio 2019 alle ore 15:31