
La nave di Mediterranea Saving Humans è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza. I militari, si apprende da fonti del Viminale, dopo esser saliti a bordo avrebbero rilevato alcune irregolarità e proprio per procedere con il sequestro è stato consentito alla nave di entrare nel porto di Lampedusa. L’accusa ipotizzata nei confronti dell’equipaggio è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Mi risulta – ha detto Matteo Salvini – che la nave Jonio non entrerà a Lampedusa da nave libera. Non voglio portare via il lavoro ai magistrati. Io faccio il ministro dell’Interno e garantisco la sicurezza ai cittadini. Mi risulta che a bordo ci siano stati gli uomini della Finanza e che abbiamo fatto i rilievi del caso. Tutto questo è stato sottoposto all’autorità giudiziaria. Aspetto la soluzione positiva di questa vicenda”.
La Mare Jonio sbarcherà i trenta migranti soccorsi ieri al largo della Libia, tra cui due donne incinte e cinque minori, a Lampedusa. Lo rende noto Mediterranea Saving Human che su twitter ha postato un video della nave in movimento scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza. “Partita in questo momento Mare Jonio per fare ingresso al porto di Lampedusa – scrive Mediterranea – per completare operazioni di salvataggio con lo sbarco dei naufraghi nel porto sicuro, come prevede la legge”.
“Dal ministro Salvini – diceva ieri il sindaco dem di Lampedusa Salvatore Martello –arrivano solo balle mediatiche. L’Italia è un Paese in cui vengono rispettate le regole. E lo dimostra il fatto che è stato autorizzato l’attracco della nave Jonio al porto commerciale di Lampedusa. Viene rispettata la Costituzione. Regole Che non possono essere travisate da nessuno né su Twitter né su Facebook”.
Ieri Salvini aveva parlato chiaramente: “Un conto è una nave della Marina Militare, che attraverso il suo ministro di riferimento si assumerà le proprie responsabilità, un altro una nave di privati o dei centri sociali come la Mare Jonio. Per loro, i porti restano chiusi”.
Intanto, la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, in un colloquio riportato dal Corriere della Sera, interviene dopo la disputa scoppiata ieri per il salvataggio di migranti da parte di una nave della Marina. “Ormai è una battaglia quotidiana – sostiene – ma tra due settimane ci sono le Europee e Salvini è in piena campagna elettorale. Per lui ogni pretesto è buono per attaccarmi. Sinceramente credo che non valga nemmeno la pena rispondere”.
La Trenta avverte Salvini: “Finché lo fa contro di me è tutto secondo copione. Ma non pensi di poter attaccare i militari e, nel caso specifico, la Marina. Si tratta di servitori dello Stato che fanno ogni giorno il proprio dovere e io non consentirò a nessuno di offendere il loro lavoro”. E aggiunge: “Salvini si è chiesto come mai il governo non marcia unito. Ebbene io girerei a lui la stessa domanda, proprio perché sono convinta che spetti ai politici fare da scudo ai funzionari dello Stato, così come ai militari e alle forze dell’ordine”.
Aggiornato il 10 maggio 2019 alle ore 16:29