
Ventuno capi di Stato, incluso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno sottoscritto un appello al voto per le Europee. L’obiettivo è evidente: la difesa della Ue minacciata dagli euroscettici. All’appello mancano i capi di Stato di Svezia, Spagna, Olanda, Belgio e Danimarca, che sono monarchie costituzionali e non repubbliche, e del Lussemburgo, che è un Granducato. Non figura neppure il Regno Unito che, in questi mesi, è alle prese con la Brexit.
“L’integrazione europea – si legge nel documento – ha contribuito a realizzare la speranza, vecchia di secoli, di avere la pace in Europa, dopo che il nazionalismo sfrenato e altre ideologie estreme hanno portato l’Europa alla barbarie di due guerre mondiali. Oggi, non possiamo e non dobbiamo dare per scontate la pace, il benessere e la libertà”. Viene chiesto a tutti a impegnarsi “attivamente per la grande idea di un’Europa pacifica ed integrata”.
Per i capi di Stato, “le elezioni del 2019 sono particolarmente importanti: siete voi, i cittadini europei, che sceglierete quale strada seguirà l’Unione europea”. Nel manifesto si chiede di proseguire il cammino europeista. “L’Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto. L’Europa è in grado di accogliere una gamma molto ampia di opinioni ed idee. Ma non deve assolutamente esserci il ritorno ad un’Europa in cui i Paesi non siano più partner eguali, ma avversari”.
Nell’appello pubblicato oggi i ventun capi di Stato ammettono che l’Unione europea “ha davanti a sé sfide difficili. Si parla di tornare indietro rispetto ai passi fatti verso l’integrazione, come la libertà di movimento, o di abolire istituzioni comuni”. Per la prima volta, “uno Stato membro intende lasciare l’Ue. Nello stesso tempo, altri chiedono più integrazione nell’Ue o nell’Eurozona, oppure un’Europa a più velocità”.
Le opinioni su questi temi, sostengono i capi di Stato, “sono diverse, tra i cittadini, tra i governi degli Stati membri e anche tra noi capi di Stato. Tuttavia, siamo tutti d’accordo sul fatto che l’integrazione e l’unità sono essenziali e sul fatto che vogliamo andare avanti con l’Europa come Unione. Solo una comunità forte sarà in grado di fronteggiare le sfide globali del nostro tempo”.
Per i capi di Stato è necessaria un’Unione europea “forte. Un’Unione che abbia istituzioni comuni, un’Unione che riveda costantemente il suo lavoro con occhio critico e che sia in grado di riformarsi, un’Unione che sia costruita sui suoi cittadini e sui suoi Stati membri come base vitale”.
Aggiornato il 09 maggio 2019 alle ore 13:05