Siri, procura di Milano indaga sull’acquisto della palazzina a Bresso

Un’indagine sulla palazzina acquistata da Armando Siri a Bresso, in provincia di Milano. Il fascicolo è stato aperto dalla procura di Milano, senza ipotesi di reato. L’immobile è stato acquistato dal sottosegretario con un mutuo di 585mila euro acceso con una banca di San Marino. È stata la Guardia di Finanza a trasmettere, nei giorni scorsi, un’informativa sulla vicenda, oggetto della puntata di Report, su Rai Tre, in onda stasera.

La palazzina di due piani è composta da 7 appartamenti, un negozio, un laboratorio e alcune cantine. Il procuratore capo del capoluogo lombardo, Francesco Greco, ha spiegato che ci sarà “massima collaborazione” tra gli inquirenti milanesi e quelli romani. Nella capitale, infatti, Siri è indagato per corruzione: avrebbe ricevuto 30mila euro dall’imprenditore Paolo Arata per “spingere” alcuni emendamenti che favorivano le energie alternative. Arata, ex deputato di Forza Italia, è accusato anche di essere socio occulto di Vito Nicastri, considerato dagli inquirenti tra i finanziatori di Matteo Messina Denaro.

“Nel merito della vicenda posso solo ribadire che l’acquisto dell’immobile è stato perfezionato nella totale trasparenza e nel pieno rispetto delle regole”. Lo dichiara Marco Perini, capo della segreteria del sottosegretario leghista Armando Siri. Perini, che è figlio dell’intermediario immobiliare attraverso la cui agenzia è stato realizzato l’acquisto della palazzina, sottolinea: “Mio padre ha agito in qualità di mediatore immobiliare con agenzia operante in Bresso e il sottoscritto ha acquistato una piccola porzione dell’unità immobiliare come investimento personale. Ogni documentazione attestante quanto sopra dichiarato sarà resa disponibile, qualora richiesta, alle autorità competenti”.

Per Matteo Salvini “possono aprire tutte le inchieste che vogliono. I sono assolutamente tranquillo. Se a Siri viene contestato di avere un mutuo, è un reato che stanno compiendo alcuni milioni di italiani che pagano la rata del mutuo”.

Sulla vicenda ha detto la sua anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. “Spero – ha detto – che per mercoledì ci sia un suo passo indietro per evitare che ci sia una inutile conta in Cdm. Le dimissioni dovevano arrivare certamente prima per tutelare le istituzioni e il governo che se vuole continuare a portare avanti un cambiamento positivo, non deve avere alcun tipo di ombra”.

Secondo il segretario del Pd Nicola Zingaretti, intervenuto stasera a Quarta Repubblica, in onda su Rete 4, “un governo si regge su una maggioranza parlamentare: se i deputati di M5s lo chiedono, Siri deve andarsene”.

Aggiornato il 06 maggio 2019 alle ore 17:51