Per un voto europeo consapevole

Adam Smith scrisse - quasi tre secoli orsono - che “la pace si fa con gli scambi commerciali”. Una logica eminentemente sovranista ed economicistica, non c’è dubbio alcuno, posto che inglesi e francesi scorrazzavano - schiavizzando intere popolazioni indigene africane o americane - per tutto l’orbe terracqueo.

Il colonialismo di ieri può ben descriversi come il progenitore del sovranismo di oggi e l’Europa ne fu il Profeta globale. Oggi i tempi sono cambiati più volte e la cultura del web, associata con quella dei social network, stanno formando le giovani generazioni perseguendo delle logiche del tutto individualistiche ed egoistiche, di supremazia e di arroganza nel confronto.

Dominano del tutto i commerci asiatici e l’Europa (che ha, di fatto, fallito nelle sue politiche comunitarie e di solidarietà umana, se le ha mai avute), è rimasta del tutto annichilita diventando un agevole terreno di conquista per chi regole non ha, né sul terreno economico né, in quanto a diritti dell’uomo, in quello civile.

Così il Vecchio Continente è stato obbligato a compiere un movimento di arrocco intorno alla sua moneta che sta provocando un encefalogramma piatto al suo disegno istituzionale (che pure ha avuto). Oggi la forma di governo comunitaria non si sogna proprio di inverarsi nel campo sociale, posto che essa non pare guardare oltre i limiti di una moneta che, sì, è un passaggio di indubbio valore ma che rischia di essere del tutto ininfluente per il globo.

In un mondo in cui consistenti volumi monetari ruotano più attorno alle scommesse informatizzate, del tutto inconsistenti come produzioni reali e dove pure la sovrastruttura (perché questo è diventata espressione della gente) politica ha perso il senso e la direzione dei propri obiettivi comunitari, si va a rinnovare un Parlamento che dovrà reinventare tutti i suoi scopi d’azione.

Ecco perché, capovolgendo di 360 gradi l’affermazione di Adam Smith, pare che siano solo gli scambi commerciali a mettere in discussione le regole della pace e che l’Europa abbia finito per diventare, essa stessa, un succoso territorio di conquista.

Aggiornato il 03 maggio 2019 alle ore 14:21