Sud, Nord, Sud

Il Sud si avvicina al Nord che si apre al Sud. Scritte così, sembrano parole che esprimono un senso di avvicinamento e di unione popolare; ma cosa viene da pensare se invece si parla di un discutibile Sud che si espande verso un certo Nord che si apre a quel Sud?

L’interpretazione è libera, come sono libere le sensazioni, i giudizi e le ipotesi, ma tutto è soggettivo. Nella gestione della democrazia, la politica dovrebbe essere quella scienza in grado di interpretare la migliore mediazione tra soggettività e oggettività, ma oggi non è così e al contrario, essa si mostra sempre più invasa da esseri mediocri che esibiscono, come oggettivamente utili e avanzati, dei soggettivi concetti deleteri e spesso infestati di spregiudicati interessi personali.

La preparazione dovrebbe portare a capire, ma talvolta noi diamo l’impressione di essere un popolo che si ritiene così illuminato da poter capire senza imparare. Produciamo, compriamo, vendiamo, costruiamo, incontriamo persone nuove e via discorrendo, diffidando sempre di tutto. Ciò non sarebbe male se la diffidenza avesse genesi dalla conoscenza e dalla preparazione, ma è l’esatto opposto. Spesso non sappiamo, ma diffidiamo fino al punto di perdere importanti occasioni, solo per vivere la vanità di dire a noi stessi che siamo forti, preparati e intelligenti.

Eppure, chissà perché, nel caso della politica, ambito nel quale diffidare sarebbe un po’ più appropriato, noi siamo dei boccaloni che credono a tutto. A fare data almeno dalla Democrazia Cristiana di Ciriaco De Mita, passando poi per i “Prodi eroi” che ci hanno svenduto all’Europa, come per chi ha promesso una rivoluzione liberale che non ha mai saputo fare, fino ad arrivare ai “rottamatori” renziani e ai “vaffanculisti” grillini, noi ci siamo fatti attrarre dagli specchietti della politica, come dei perfetti “elettori allodola”.

La Lega, per esempio, è nata come espressione politica italiana nordista, anche intrisa di una sorta di razzismo settentrionale che, tuttavia, appariva forgiato da buona fede. Negli anni, ufficializzata o no, la Lega Nord è diventata Lega Italia. Nulla da eccepire, se il sentimento di settentrionalismo si estende al sentimento di Italia ma, circa i buoni principi dell’accennata riedizione leghista, esistono degli elementi che danno da pensare.

Negli ultimi decenni, la malavita italiana tipica di un certo Sud, ha preso a espandersi in determinate aree del Nord dell’Italia. In concomitanza, una precisa espressione politica fortemente nordista, ha iniziato a proporsi con “aperture” a indirizzo Sud nazionale. Questa bella novità, almeno in apparenza, è del tutto estranea a certo ammiccare politico? Ci siamo posti delle domande sulle quali desideriamo riflettere, per raggiungere qualche probante elemento di conoscenza. Non è mai corretto porre i pensieri personali come oggettivi e universali, ma le nostre riflessioni non subiranno il plagio del “mercato delle vacche” delle ingannevoli dichiarazioni della squallida politica di oggi.

Aggiornato il 02 maggio 2019 alle ore 17:15