Sicurezza, ecco l’ordinanza “anti-balordi”

Il Viminale le definisce le “ordinanze anti-balordi” di Firenze e Bologna, spiegando che la prefettura del capoluogo toscano ha disposto l’allontanamento da alcune aree della città per chi è stato denunciato per spaccio, percosse, rissa, lesioni personali, danneggiamento di beni e commercio abusivo su aree pubbliche. Analoga decisione era stata adottata a fine 2017 da Matteo Piantedosi, all’epoca prefetto del capoluogo emiliano e ora capo di gabinetto proprio del ministero dell’Interno.

“Darò direttive affinché simili provvedimenti scattino in tutta Italia. Nessuna tolleranza per degrado e illegalità!”, annuncia il ministro Matteo Salvini. A Bologna i cosiddetti ‘mini-daspo’, come è stata ribattezzata la misura, debuttarono per la zona del parco della Montagnola. Da sempre al centro di polemiche per lo spaccio, il giardino pubblico a ridosso del centro storico attirò ancora di più l’attenzione dopo alcune aggressioni a troupe di “Striscia la Notizia”. Decine da allora sono state le applicazioni e in seguito, di concerto con il comitato per l’ordine pubblico e con il Comune guidato dal sindaco Pd Virginio Merola, l’ordinanza è stata estesa anche alla zona universitaria e poi confermata dal prefetto Patrizia Impresa.

Chi viene sorpreso a delinquere in una zona in cui è già stato arrestato o denunciato viene allontanato. Se viola l’allontanamento, sarà denunciato anche per questo. L’ordinanza fiorentina appena firmata dal prefetto Laura Lega ha anch’essa l’obiettivo di garantire la massima sicurezza e la piena fruibilità del centro storico alla cittadinanza. In determinate zone della città potenzia l’attività di contrasto già in atto contro lo spaccio di stupefacenti ed i reati contro le persone, vietando, come a Bologna, lo stazionamento a persone dedite ad attività illegali e disponendone l’allontanamento. “Firenze è una città sicura - sottolinea il prefetto Lega - e vogliamo rafforzare e consolidare l’azione già messa in atto dalle forze di polizia e dalla municipale”, che negli ultimi mesi hanno incrementato i servizi di prevenzione e controllo, “per rendere più difficile il radicamento di fenomeni di illegalità e di degrado”.

Aggiornato il 11 aprile 2019 alle ore 10:42