
Virginia Raggi è in grave difficoltà. Si sta confrontando con l’odio razziale. Martedì, a Torre Maura è andata in scena la protesta contro i rom. Circa duecento abitanti, supportati anche da militanti di Casapound, hanno protestato contro il trasferimento di 60 rom al centro “Savi” in via dei Codirossoni, un centro di accoglienza della zona. La Procura di Roma ha aperto un’indagine sugli scontri avvenuti. I comitati di altri quartieri, dove il Comune ha pensato di trasferire i nomadi, sono ora in agitazione.
Con tutta evidenza, la reazione di chi vive in questa periferia non era stata presa in considerazione da chi governa la città. A Casalotti, uno dei quartieri a nord-ovest di Roma, dove il Comune ha individuato un centro trasferendovi i primi nomadi, i residenti sono in allarme. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio Andrea De Priamo ha detto di essere “pronto ad alzare le barricate”.
Ieri pomeriggio, intorno alle 18, alcuni volontari di un’associazione no-profit sono arrivati in via dei Codirossoni portando delle buste piene di cibo da portare ai nomadi chiusi nella struttura. Un gruppo di residenti era già sul piede di guerra. La rissa è stata bloccata sul nascere dalla polizia e dalla carica di blindati con agenti del reparto mobile arrivati in pochi minuti.
Il monsignor Stefano Russo, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha detto che occorre dare “uno sguardo alle persone ma anche attenzione alla comunità, per evitare guerre tra poveri. Siamo preoccupati dalla strumentalizzazione di alcune situazioni da parte della politica”.
Intanto, stamattina, sono ripresi i trasferimenti dei nomadi dal centro di accoglienza di via dei Codirossoni a Torre Maura, periferia di Roma teatro di accese proteste dei giorni scorsi. A lasciare la struttura, stamattina, circa dieci persone suddivise in due gruppi. Secondo quanto si è appreso da fonti del Campidoglio, i trasferimenti proseguiranno per tutto il giorno. All’interno della struttura ci sono ancora una ventina di rom. I trasferimenti potrebbero completarsi in giornata.
“Un pezzo di società civile che cerca di reagire alla barbarie”. Così il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio Michele Azzola annuncia la presenza alla manifestazione ‘Non me sta bene che no’ che si terrà domani a Torre Maura e di cui il sindacato è tra gli organizzatori. “Dopo tre giorni di follia a Torre Maura, la Cgil insieme ad altre realtà, che vanno da Libera all’Arci, ha deciso di manifestare in concomitanza con CasaPound, per affermare che il problema del quartiere non sono 70 persone ma l’assenza di servizi e di lavoro”.
Aggiornato il 05 aprile 2019 alle ore 15:59