Decreto Crescita, inclusi i maxi-debiti di Roma per “salvare” la Raggi

Nel decreto Crescita non c’è il Salvatruffati. Ma si trova una sorta di norma che “salva” Virginia Raggi. È questa la decisione del governo gialloverde. È arrivato anche l’accordo sul prestito ponte da 900 milioni di Alitalia. Naturalmente, il decreto è ancora suscettibile di modifiche. Il testo ora supera i 50 articoli. Si trovano incentivi fiscali e nuovi fondi per i Comuni e le Zone economiche speciali, il rafforzamento del Sisma bonus e nuove risorse per la prima casa. Infine, fondi per l’avvio delle start-up. Roma Capitale e il governo hanno trovato l’accordo per scongiurare la crisi di liquidità che entro il 2022 avrebbe condannato la città. In buona sostanza, entro due anni verrà chiusa la “bad company” che ha in carico i 12 miliardi di euro di debito storico di Roma. Lo Stato si assumerà i debiti riducendo il contributo di 300 milioni l’anno destinato al commissario, a cui si aggiungono i 200 stanziati dalla città. Così, i numeri della capitale Roma vengono messi in sicurezza sino al 2048.

 

Fondi ai comuni

Disco verde per lo stanziamento di circa 500 milioni destinato ai comuni per investimenti destinati all’efficientamento energetico e all’illuminazione pubblica. A seconda delle dimensioni i Comuni riceveranno da 50mila a 250mila euro, a patto che i progetti vengano avviati entro il 15 ottobre.

 

Spinta sulle Zone speciali

Alle Zes vengono attribuiti 300 milioni di euro in tre anni. Secondo la ministra del Sud Barbara Lezzi, “l’obiettivo è rendere ancora più attrattivo per le imprese che vogliono investire al Sud la possibilità di insediarsi e programmare investimenti”.

 

Cambia l’Ires

Viene rivisto il regime dell’Ires, sostituendo la Flat tax al 15 per cento con una tassazione che si applica solo agli utili accantonati. Nel primo anno l’aliquota sarà al 22,5 per cento, per poi calare di un punto sia nel 2020 sia nel 2021 e arrivare al 20 per cento nel 2022.

 

Sgravi alle imprese

Viene aumenta la deducibilità dell’Imu sui capannoni. Passa dal 40 al 50 per cento e arriva al 60 per cento nel 2020. Torna il superammortamento al 130 per cento sugli investimenti in beni materiali nuovi fino a 2,5 milioni. Si registra uno sconto su imposte di registro, ipotecarie e catastali (200 euro l’una), per spingere il ricambio dei vecchi edifici con palazzi nuovi ad alta efficienza energetica.

 

Rottamazione tasse locali

Arriva il condono per multe auto, Imu, Irap, Tasi: la rottamazione delle cartelle viene estesa anche a Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni che non si avvalevano della ex Equitalia. Anche questa sanatoria comporta lo sconto di sanzioni e interessi.

 

“Cervelli in fuga”

Si rafforzano gli incentivi per il “rientro dei cervelli”: docenti e ricercatori che dal 2020 trasferiscono la residenza in Italia godranno per 6 anni di un aumento dal 50 al 70 per cento della quota della base imponibile esclusa dalla tassazione. Quindi si estendono ulteriormente le agevolazioni in base al numero dei figli o in caso di acquisto di una casa.

 

Tutela marchi storici

Il decreto Crescita prevede anche quella norma ribattezzata dal vicepremier pentastellato Di Maio “norma Pernigotti”. L’obiettivo è quello di tutelare marchi storici di interesse nazionale. Così viene istituito un registro ad hoc per i marchi con almeno cinquant’anni e un fondo per la tutela da cento milioni. Arriva un contrassegno di Stato “Made in Italy”.

 

 

 

Aggiornato il 05 aprile 2019 alle ore 13:46