
Santo non se ne parla, bevitore invece sì. Per sua stessa ammissione, Jean-Claude Juncker, nella visita a Giuseppe Conte, ha scatenato una fila di reazioni. Sia chiaro, il nostro giudizio sul tipo, le scivolate, le cafonate e le interferenze, per farla breve, una serie di idiozie, è scritto e documentato. Come è scritta la convinzione, del cappio al collo che ci siamo messi, Prodi docet, con un ingresso nell’euro e nella Ue, gestito non male, malissimo. Ciononostante, i conti con l’Europa vanno fatti e Juncker, mentendo lui, ha pure detto il vero. Perché se è una bugia quella sui finanziamenti, siamo in credito di decine di miliardi fra dare e avere, di ipocrisie dal governo, ce ne dicono eccome. Insomma, parliamo chiaro, solo gli elettori della Lega, quelli sudisti dei grillini, possono credere all’anno bellissimo, al taglio delle tasse, all’aumento degli investimenti, alla semplificazione e via dicendo.
È dalla festa sul balcone, dal ballo in discoteca, dalle foto da innamorati del mulino bianco, dai brindisi in piazza, insomma è dall’inizio, che i penta leghisti non dicono la verità. Del resto, era forse vero che saremmo cresciuti dell’uno per cento? Che il deficit si sarebbe attestato al due? Che il debito sarebbe sceso con le tasse? Che le infrastrutture avrebbero messo il turbo? Insomma, una sequela di bugie, politiche ed elettorali per suggestionarci e basta, come il reddito e quota 100, che non daranno né occupazione né effetto di sostituzione, non genereranno lavoro e non cambieranno la “Fornero”. Eppure ci hanno stordito e stordiscono ancora, con queste sciocchezze, nonostante da mesi gli indicatori e i dati macroeconomici segnalino il contrario, per il nostro governo è solo frutto di falsità, dei gufi, dei maestri del male.
Ovviamente non è così, ecco perché Juncker, nei suoi sproloqui, ha detto anche qualcosa di giusto e di vero, la maggioranza camuffa la realtà, vuole illuderci, condizionare il pensiero. E a dirla tutta ci riesce pure, perché i leghisti aumentano i consensi, applaudono al capitano, insomma sembrano felici di essere masochisti, contenti dei grillini, che da avversari, sono diventati cari compari. Chissà, s’illudono, perché tra qualche mese obtorto collo, si accorgeranno di ciò che è vero, del conto da pagare per questi applausi sconsiderati, ad una maggioranza di apprendisti e di incapaci, di fanfaroni, bravi solo a sperperare i soldi. Altro che feste in terrazza, vittoria sulla povertà, col reddito e quota 100, torneremo indietro e già si vede, il lavoro scende e la sostituzione è due su dieci, altro che foto felici con le fidanzate, colline verdi e praterie, l’Italia se la passa male.
Per farla breve, con i penta-leghisti, siamo finiti dentro un intreccio tra incoscienza e masochismo, illusione e suggestione, arroganza e compulsione, prima o poi lo capiranno anche i padani, visto che i grillini hanno già iniziato. Ecco perché e per finire, Juncker sbagliando, ha detto il vero, ci ha dato una indicazione, sarà sgarbato ma riflettiamo, in fondo ci ha ricordato in quali mani siamo.
Aggiornato il 03 aprile 2019 alle ore 13:43