Congresso famiglia, la disputa sul Tg1

Dopo i litigi sul Congresso della famiglia, è tempo di scontri anche sulla linea dei telegiornali Rai. Lega e Cinque stelle sono sempre più ai ferri corti. In perfetto clima elettorale per le elezioni europee. Come si ricorderà, il Tg1 in quota grillina è diretto da Giuseppe Carboni; il Tg2 in quota leghista, è guidato da Gennaro Sangiuliano. Gli strali leghisti si sono abbattuti, naturalmente, sul giornale della rete ammiraglia. Alla Lega non sarebbero piaciuti i servizi del Tg1 sull’evento, giudicati troppo critichi, sulla stessa linea di Di Maio.

Secondo fonti vicine a Viale Mazzini, la manovra leghista è chiarissima. Matteo Salvini prevede di mutare gli assetti interni alla Rai subito dopo le europee. Quando i rapporti di forza tra Lega e M5s, stando ai sondaggi più accreditati, dovrebbero essere letteralmente ribaltati in favore del Carroccio.

Il deputato leghista Massimiliano Capitanio, già cronista de La Padania e segretario in Commissione di Vigilanza, sostiene che il Tg1 deve abbandonare “la partigianeria e tornare a fare informazione pubblica”. Secondo Capitanio, “la copertura giornalistica sul Congresso della famiglia è la goccia che fa traboccare il vaso: smentisce tutti i buoni propositi di cui ci aveva parlato il direttore Carboni in Vigilanza, a conferma di una narrazione della realtà spesso ai limiti della fantasia. Non è così che realizzeremo la Rai del cambiamento voluta assieme al M5s”.

La replica grillina è altrettanto dura. Primo Di Nicola, vicepresidente pentastellato della Vigilanza, è convinto che “la Rai del cambiamento cominci a realizzarsi smettendola di intromettersi nel lavoro che fanno i giornalisti del servizio pubblico, dei quali va tutelata l’autonomia e l’indipendenza”.

Aggiornato il 01 aprile 2019 alle ore 13:25