Ambiente: stop dall’Ue a plastica monouso

Sicuramente sarà uno degli interventi più importanti della corrente legislatura del Parlamento europeo ormai al termine, tuttavia non si potrà negare l’impatto sociale ed economico che porterà la nuova direttiva per l’uso esclusivo delle plastiche compostabili e derivanti da materiali riciclati.

L’ultima plenaria del Parlamento europeo riunita a Strasburgo ha infatti approvato con 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti l’accordo già raggiunto il 19 dicembre scorso dal Consiglio Ue circa una direttiva che mirasse a ridurre drasticamente l’inquinamento marino, vietando o sottoponendo ad altre restrizioni, a partire dal 2021, i 10 prodotti di plastica monouso che rappresentano da soli il 70 per cento dei rifiuti in mare, ovvero bastoncini cotonati, posate, piatti, bicchieri, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini.

La risposta normativa approvata dall’Europarlamento è stata, quindi, che tali prodotti dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili. In più, i contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi alla vendita solo se i rispettivi tappi e coperchi resteranno attaccati al contenitore. La direttiva, inoltre, prevede un obiettivo di raccolta del 90 per cento per le bottiglie di plastica entro il 2029 (invece del 2025 originariamente proposto dalla Commissione europea, nel maggio 2018), ad esempio mediante l’introduzione di sistemi di cauzione-deposito, come quelli già esistenti per alcune bottiglie di vetro. Entro il 2025, invece, resta confermata la quota del 25 per cento delle bottiglie di plastica che dovrà essere composto da materiali riciclati, percentuale che poi salirà al 30 per cento entro il 2030. In più, è disposto il divieto di commercializzazione anche per gli oggetti di plastiche cosiddette oxo-biodegradabili (ovvero quelle che all’esposizione all’aria si riducono in piccoli frammenti) e alcuni contenitori di alimenti in polistirene espanso.

Per quanto riguarda il recepimento a livello nazionale, la direttiva consente agli Stati membri una riduzione per obiettivi, quindi consentendo la vendita di prodotti alternativi presso i punti vendita, o impedendo che i contenitori di plastica monouso siano forniti gratuitamente. Ma la cosa forse più sorprendente è l’iniziativa secondo cui i produttori dovranno contribuire a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti, nonché i costi per sensibilizzare all’uso consapevole delle plastiche riciclabili.

Anche la Commissione europea ha commentato con soddisfazione il voto della direttiva. Il primo vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, ha definito il provvedimento “non solo un passo importante per ridurre l’inquinamento da plastica, ma la dimostrazione che l’Europa sta stabilendo nuovi e ambiziosi standard, aprendo la strada per il resto del mondo”, mentre il ministro dell’Ambiente italiano, Sergio Costa, ha dichiarato “adesso sarà nostro compito valutare con attenzione i parametri imposti dalla direttiva europea e applicarla nel più breve tempo possibile. La plastica monouso è dannosa, va abolita e messa al bando senza esitazione”.

Ad ogni modo, il buon esempio sembra essere già concreto. In queste ore il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha firmato un’ordinanza che vieta fornitura e commercio sul lungomare della città di contenitori, stoviglie, cannucce e plastica monouso non biodegradabili dal 1 maggio 2019. Perché contro ogni pregiudizio, non può che esserci una piacevole realtà.

Aggiornato il 28 marzo 2019 alle ore 13:08