Stasera arriva a Roma Xi Jinping. Il presidente della Repubblica Popolare cinese è atteso domani da una serie di vertici istituzionali. A partire dal confronto con il capo dello Stato Sergio Mattarella e con i presidenti delle Camere Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“La partecipazione italiana alla creazione della cosiddetta “Nuova Via della Seta e della conoscenza” – ha detto Mattarella in un’intervista alla stampa cinese – assume significato e importanza anche sul piano culturale e su quello delle relazioni tra persone, lungo cui viaggiano progetti culturali, idee, scambi di conoscenze, nuove opportunità, scientifiche, tecnologiche e della contemporaneità: sempre più turisti cinesi visitano il nostro Paese, sempre più giovani italiani studiano in Cina e cinesi in Italia. Si moltiplicano gli accordi tra università dei due Paesi per progetti di ricerca congiunti e scambi accademici, così da rendere davvero la Nuova Via della Seta anche una Nuova Via della Conoscenza”.
Il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Michele Geraci ha detto che “il governo italiano spera di aumentare di 7 miliardi di euro l’export verso la Cina”. Xi Jinping dovrebbe sottoscrivere un accordo preliminare con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che farebbe dell’Italia il primo Paese del G7 ad aderire al progetto di infrastrutture di Pechino “Belt and Road”.
Eppure, rispetto al nuovo rapporto italo-cinese si registrano delle posizioni critiche. Secondo Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, vicepresidente di Forza Italia e del Ppe, “è un grave errore quello che sta facendo l’Italia. Perché bisogna fare accordi a livello europeo e, soprattutto, fare accordi anche confrontandosi con gli Stati Uniti. Con la scusa di esportare il Made in Italy non si può cedere sovranità ai cinesi”.
Aggiornato il 21 marzo 2019 alle ore 16:55