Il Pd vuole fare nientemeno che l’opposizione

C’è voglia di novità nel Partito Democratico. Appena eletto col sistema un po’ truffaldino delle primarie, il fratello del Commissario Montalbano ha compiuto il suo primo atto di segretario, andando a Torino a dare una mano alla campagna “Sì-Tav”. La stampa ha sottolineato ogni particolare della vita del Pd come sintomo di novità. Nicola Zingaretti non ha trovato nulla di veramente nuovo da esibire per soddisfare la richiesta che c’è e cresce nel Paese di novità facendoci sapere che il Pd è un partito di opposizione. Cosa non facile: un po’ tutte le cose di cui si parla e si sente parlare vedono già una opposizione attiva e clamorosa. Ma si tratta dell’opposizione dello stesso Governo o, per essere più precisi, di quella parte di esso che sull’argomento la pensa all’opposto di quella su cui resta il carico di sostenerla.

Insomma, per fare l’opposizione, che dovrebbe essere la grande novità del “nuovo” Pd di Zingaretti (ché, è sì, proprio lui, il fratello del Commissario Montalbano) comporta la fatica preliminare del far di gomito con la maggioranza che gestisce anche l’opposizione ed in particolare con Matteo Salvini che, quanto a dar di gomito è maestro.

Una chiave per superare la concorrenza dell’opposizione, quella interna al Governo, gli ultimi arrivati di Zingaretti parrebbe che, però l’abbiano trovata. Mentre Salvini strepita e lancia grida di guerra sulle varie questioni, ma poi si affretta a dichiarare che non è successo niente e che va d’amore e d’accordo col compare Luigi Di Maio, che, insomma, il suo “No” non riguarda qualcosa di così importante da far pensare alla caduta del Governo etc. etc., il fratello del Commissario Montalbano si prodiga nel dichiarare che è questione di vita o di morte e che, ad esempio, se non si costruirà la Tav sarà una rovina per l’economia nel Paese, con la perdita di centinaia di milioni dell’apporto europeo e di un mare di posti di lavoro.

Scherzi a parte (c’è veramente poco da scherzare), i segni di vita del Pd sono stati accolti dai grandi giornali (e non solo da quelli grandi) con una specie di sospiro di sollievo. Se è vero che alla sciagura di un governo di vari Toninelli, sul nostro Paese si aggiunge quella di un’opposizione formalmente alleata (F.I. con la Lega) con il Governo o parte di esso. Che dorme sonni beati, con un’opposizione che raccoglie consensi ma li traduce in voti del Parlamento per le boiate commesse da gran parte della maggioranza e dal Governo stesso. Il sogno di un Partito che dichiara di non essere morto e di aver intenzione di dar segni di vita e di vitalità non può che farci tutti contenti. Certo, non basta scegliersi come segretario il fratello di un discreto attore noto per una buona serie televisiva che si scomoda ad andare a Torino per dare un segno di concretezza alla sua attenzione alla pretesa dei Cinque Stelle di tappare la galleria della Tav.

Il Pd dovrebbe liberarsi da quel tanto di populismo che ha avuto origine proprio dalle scorie della autodistruzione della Sinistra Italiana. Tanti auguri a Zingaretti ed alla sua opposizione. Se ci sarà. Contro il Governo delle baggianate e della rovina del Paese tutte le (vere) opposizioni sono buone. Non si può andare per il sottile. Stiamo a vedere.

Aggiornato il 06 marzo 2019 alle ore 11:47