Sardegna, Solinas nuovo presidente, tracollo M5s

Christian Solinas è il nuovo presidente della Sardegna. Il candidato governatore del centrodestra ha avuto la meglio con il 47,8 per cento dei voti su Massimo Zedda, candidato del centrosinistra, che ha ottenuto solo il 33 per cento. Un esisto simile al voto abruzzese, che decreta la vittoria del centrodestra unito (quasi al 52 per cento), il tracollo del M5s, con il candidato Francesco Desogus che ha riportato uno scarso 11 per cento. Il Pd, con il 13 per cento, è il primo partito dell’isola. Ma non è sufficiente per consentire all’ex sindaco di Cagliari Zedda di vincere. Dopo i cinque anni della Giunta Pigliaru, la Sardegna torna al centrodestra. Per Solinas, “ha vinto la Sardegna. Ringrazio i sardi della fiducia, è stato premiato il progetto di governo che abbiamo presentato. Quattordici punti di distacco sono un dato incontrovertibile. Ai sacerdoti che hanno pensato che mancasse un candidato all’appello, dico che io ero in giro per la Sardegna, non nei salotti, e i sardi ci hanno premiato. Da domani si comincia a lavorare per dare risposte”.

Zedda ha ammesso la sconfitta nella tarda serata di ieri. “Ci davano per inesistenti – ha detto – invece ci siamo, eccome. Abbiamo battuto il Movimento 5 stelle. La prossima volta batteremo il centrodestra. Il centrosinistra era a rischio frantumazione, non era scontato nemmeno il terzo posto. L’obiettivo era quello di ricomporre un campo di forze per evitare la scomparsa. I dati ci dicono che siamo andati oltre le previsioni. A settembre la situazione era drammatica. Io mi sono messo a disposizione: facile accettare incarichi quando la strada è in discesa. Bisogna anche sapersi mettere in gioco nei momenti difficilissimi come questo. Su 109mila voti di liste, 71mila sono stati presi da me e dalle mie liste. È un dato che va in controtendenza”. Per Francesco Desogus, “il risultato è netto e chiaro e per il M5s. Non è quello delle aspettative. Ma vorrei chiarire che non ero già convinto di perdere: sapevo già che sarebbe stata una partita molto difficile. La legge regionale per noi è difficile. Ma, soprattutto, siamo partiti da zero, senza tutte quelle liste che sostenevano centrodestra e centrosinistra”.

Intanto, ieri il premier Giuseppe Conte ha detto che “non si deve enfatizzare il voto. Le elezioni regionali sono importanti per la Sardegna. Ma sicuramente non ritengo che dagli esiti possano derivare conseguenze sul governo nazionale”. Infatti, secondo il leader M5s Luigi Di Maio, “per il governo non cambia nulla”. Analisi condivisa anche dal capo leghista Matteo Salvini: “A livello nazionale non cambia nulla, il governo non è a rischio”. Per il ministro dell’Interno, “dalle politiche a oggi su sei consultazioni elettorali, la Lega vince sei a zero sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l’Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega”. Oggi Salvini mette una pietra tombale sull’alleanza con Silvio Berlusconi a livello nazionale. “Io col vecchio centrodestra – sostiene – non tornerò mai. Questo deve essere chiaro. Governiamo insieme nelle regioni, nei comuni. Ma finisce lì”. Infine, tranquillizza gli alleati di governo: “È un voto locale, sulle scelte nazionali non cambia nulla. Non mi sento più forte io e non deve sentirsi più debole Di Maio”. Ma per il leader di Forza Italia, “il centrodestra si conferma anche in Sardegna la maggioranza naturale degli italiani, che in tutte le tornate elettorali regionali, dopo il 5 marzo 2018, hanno premiato l’unità della coalizione. Sono soddisfatto, comincia una stagione nuova”.

Aggiornato il 26 febbraio 2019 alle ore 12:42