Contromano

Il Paese da una parte e il governo contromano, l’ennesima vittoria del centrodestra in Sardegna vuol dire questo, la bocciatura del Governo e basta, più vince il centrodestra e più perde la maggioranza pentaleghista.

Anzi, a dire il vero la minoranza pentaleghista, perché se si votasse oggi per le politiche, il governo coi grillini Matteo Salvini se lo sognerebbe di sicuro, ecco perché sbaglia a spavaldeggiare, sulla coerenza e sulla parola. Oltretutto sulla parola di Salvini ci sarebbe molto da dire, non solo perché in campagna elettorale giurò addirittura sul rosario, l’esatto contrario, ma anche sulla guasconeria del sei a zero, contro il Pd. Insomma che il ministro esulti per le sconfitte ripetute della sinistra e del centrosinistra, e resti alleato dei grillini, che di sinistra sono, eccome, crea imbarazzo su lucidità, parola e coerenza. Del resto se per il leader leghista il nemico sta a sinistra, stare a braccetto coi veterocomunisti, statalisti, centralisti, manettari da soviet, non è rassicurante per davvero.

Ma al netto delle incoerenze di Salvini, delle sue inversioni di pensiero rispetto ad un anno fa, della firma di un contratto politicamente demenziale, c’è il rispetto della volontà popolare che non torna, è questo il grave. Insomma non capire che le continue vittorie del centrodestra, Salvini, Meloni, Berlusconi, null’altro significhino, se non l’indicazione popolare per una maggioranza di governo diversa dall’attuale, francamente è imbarazzante. Ecco perché a sfottere il voto della gente, degli italiani, continuando a tenere il piede in due staffe, per far vivere una alleanza che fa male e porta male, è pericoloso e sconveniente.

Per farla breve verrebbe da chiedersi se Salvini abbia capito che in tutte le elezioni locali, il popolo abbia scelto centrodestra unito e non Salvini coi grillini, perché se così fosse stato, col cavolo che la lega avrebbe vinto. Come se non bastasse, il vicepremier dovrebbe spiegare, per quale logica i voti locali, non abbiano significati nazionali, insomma non scherziamo, va bene il federalismo, ma i voti sono gli stessi, sono degli italiani, lombardi o siciliani che siano, le politiche locali inoltre, sono sempre un fatto nazionale. Ecco perché diciamo che il governo è contromano, come contromano è la minoranza reale che lo sostiene, solo Salvini insiste sul contrario, pervaso dalla sindrome di Bismarck dei sondaggi elettorali, che gli assegnano il 30 per cento.

Chissà, magari Matteo, punta al monocolore, a superare il 40 per cento, per governare da solo con i sudditi, insomma non ci siamo, serve una scelta, o con gli italiani oppure contromano. Contromano e con un Governo che non dice il vero, rovina il Paese, ci porta contro un muro, segue un contratto che condurrà allo sfascio, provvedimenti demenziali e assistenziali che i leghisti hanno sempre combattuto prima dell’amore coi grillini.

Per concludere, Salvini, il sei a zero è stato grazie a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, come anche grazie a loro prese il 17 percento, come grazie a loro è stato centrodestra, che vuol fare? Lascia o raddoppia? Verso giusto, verso gli italiani, o contromano per sempre assieme ai giullari in estinzione?

Aggiornato il 26 febbraio 2019 alle ore 11:54