
Beppe Grillo - in uno dei suoi soliti deliri intrisi di livore verso tutti e consapevole dell’avvicinarsi del crollo della non-realtà da lui stesso creata - ha richiesto al popolo abruzzese la restituzione di quanto stanziato per quelle zone duramente colpite da avversità naturali in quanto elettoralmente poco riconoscenti al Movimento 5 Stelle.
Anche Silvio Berlusconi non è da meno accusando gli italiani di essere un popolo di matti per aver affidato il Paese ai grillini e a Luigi Di Maio in particolare. Detto tra noi, tutti i torti il Berlusca non li ha soprattutto quando definisce l’attuale Governo “una macedonia impazzita”.
In questo quadro non poteva mancare Alessandro Di Battista il quale, soprattutto alla luce della disfatta elettorale in Abruzzo del M5S, dice di vedere gli italiani “molto rincoglioniti”.
Indubbiamente l’affermazione di Grillo è la più grave, almeno a parere di chi scrive, perché sottintende una mentalità basata sul “voto di scambio” che tanti danni ha già fatto dalle nostre parti. Se poi il criterio viene applicato alle popolazioni terremotate, siamo veramente allo schifo più totale. Ogni altro giudizio negativo su chi vota è però altrettanto grave perché la nostra è una democrazia elettiva i cui esponenti sono (ancora) nominati democraticamente e da noi votati. Dalle parti della Casaleggio Associati viene messo continuamente in discussione l’attuale sistema e, se vogliamo parlare dei fatti, il Parlamento viene troppo spesso esautorato dall’attuale Esecutivo dal ruolo che costituzionalmente gli compete.
Ma, al di là di tutto, un fatto deve essere chiaro ed inviolabile e si chiama diritto di voto degli elettori, la cui esistenza permette ancora al nostro Paese di continuare ad essere definito una democrazia.
Aggiornato il 18 febbraio 2019 alle ore 11:40