
Le notizie di oggi. Sul reddito di cittadinanza, registriamo una singolare convergenza tra noi liberisti, da sempre nemici dell’assistenzialismo di Stato e fautori del rilancio dell’economia di mercato, e i nostri avversari storici, che lamentano le ingiustizie sostanziali della misura, fonte di sperequazione e di pregiudizio. Si uniscono al coro enti di Stato, sindacati e chi più ne ha più ne metta.
Nel frattempo, prendiamo atto - leggete la Repubblica di oggi - che si è scatenata la corsa alla frode: coppie che si separano per lucrare sull’elemosina di Stato, cambi di residenza “al volo”, artifizi degni della migliore tradizione italica. Intanto la pressione fiscale incombe, manca il lavoro e le imprese soffrono. La stagnazione europea, da noi, è recessione.
Questo il quadro, a tre mesi da elezioni che potrebbero condizionare l’azione dell’Europa e le politiche locali nelle nostre regioni. Non c’è strategia. Non c’è nulla, fatta eccezione per la ricerca di un consenso che, messo nelle mani di incompetenti del calibro della fantasmagorica sottosegretaria al Mef, si rivelerà un ulteriore fattore di scomposizione di un assetto precario.
Forse, meglio un voto inutile che pericoloso.
Aggiornato il 06 febbraio 2019 alle ore 11:30