Stadio Roma, è ufficiale: si farà

Il Movimento 5 Stelle ha ritrovato la sua compattezza sulla questione dello stadio della Roma: la sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato ufficialmente che “lo stadio si fa”. Ed ha aggiunto: “I proponenti possono aprire cantieri entro l'anno. Un miliardo di investimenti per Roma e per l'area degradata di Tor di Valle”. Ricevendo il plauso di tutti, incluso Beppe Grillo da qualche tempo defilato, ma sempre pronto a dare man forte ai suoi per fini elettorali.

Il proclama, in realtà atteso, viene annunciato nella sala della Promoteca del Campidoglio, durante la conferenza stampa organizzata per illustrare il responso dei tecnici del Politecnico di Torino. Responso positivo, in quanto autorizza la nuova infrastruttura, ma “condizionato”.

La sindaca Raggi sottolinea: “Questa amministrazione non è contro le opere e le grandi opere, e lo stadio lo è, ma a favore delle opere utili che portano benefici alla città e ai cittadini come in questo caso dove si riqualifica un quadrante della città". Insomma ci sono opere giuste come lo stadio e opere sbagliate come la tav e la differenza per la sindaca è evidente dato che lo stadio servirà anche da “catalizzatore di interventi già previsti”.

Ma che vuol dire che il responso positivo ricevuto dalla commissione tecnica è “condizionato”? Lo spiega il professor Bruno Dalla Chiara, l'ingegnere referente del gruppo di lavoro per il Politecnico di Torino: “Va bene lo stadio, ma prima serve un'offerta plurimodale di mobilità. Sarà importante nei prossimi mesi un'analisi dei cantieri”, ha ribadito, spiegando poi che sarebbe quanto meno “poco credibile” affidare la mobilità degli utenti al servizio di trasporto pubblico, sarà necessario un “piano investimenti sulla Roma Lido e sulla ferrovia Fl1”.

Dalla Chiara è diretto e non lascia molto spazio alle personali interpretazioni: “A novembre abbiamo usato parole forti e usato il termine ‘catastrofico’ perché andare nella direzione di un'offerta stradale in assenza di un'offerta ferroviaria non competitiva vuol dire non andare verso gli obiettivi europei e aggravare la situazione stradale. Il problema c'è, ma esistono soluzioni. La rete viaria romana è già carica. E oggi si parla di offerta di trasporto plurimodale. Le stazioni Tor di Valle e Magliana devono essere realizzate in tempi contenuti”. E a chi ipotizza la realizzazione anche del nuovo ponte, detto “di Traiano”, Dalla Chiara è inamovibile: “Il nostro committente ci ha chiesto di analizzare il progetto. E il ponte non faceva parte del progetto. Andrebbe comunque ad impattare sul resto della rete viaria”.

Alla fine della conferenza stampa interviene anche il vicepresidente esecutivo dell’As Roma, Mauro Baldissoni: “È il momento ormai, dopo tutto il tempo speso su questo progetto, che la città abbia la possibilità di vedere un investimento di tale portata e che la Roma posso effettivamente lavorare alla costruzione”. Poi ha aggiunto “Sapete da quanto tempo stiamo lavorando su questo progetto con l'amministrazione questo passaggio era fuori dalla procedura e non aveva un valore giuridico ma più che altro mediatico-politico. Ci attendevamo un esito positivo”. E ha concluso: “Non parliamo ora di date ipotetiche, continuiamo a lavorare quotidianamente per risolvere le ultime tematiche per quanto riguarda la conclusione della convenzione urbanistica fra proponente e amministrazione. Non ci sono temi controversi solo aspetti tecnici da definire e immaginiamo di farlo in tempi molto ristretti”.

Alla fine è arrivato anche il plauso del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha chiosato tramite twitter “buona notizia per Roma e per tutti gli sportivi italiani. C'è assoluto bisogno di stadi nuovi, moderni e sicuri, finalmente un'area degradata della città tornerà a vivere”. Ma un terribile dubbio rimane: se tutti i problemi relativi alla mobilità e alla fruibilità dell’impianto vanno ancora risolti, se ancora non si parla di date ipotetiche per l’inizio reale di tutti i lavori, se il responso tecnico aveva valore mediatico-politico e non giuridico, la conferenza stampa in pompa magna serviva solo per riconquistare quel consenso elettorale che il bacino di tifosi della capitale può portare?

 

Aggiornato il 05 febbraio 2019 alle ore 14:15