Ministri in maschera

Adesso, non è per dire, ma crediamo che le Istituzioni (la “I” maiuscola non è casuale) abbiano la necessità di essere rappresentate da soggetti capaci di esserne in grado.

Invece siamo costretti ad assistere, quasi quotidianamente, ad una pantomima mascherata degna del miglior Carnevale di Venezia. D’altronde, consultando il dizionario dei sinonimi e contrari Zanichelli, è facile apprendere che uno dei sinonimi del termine “maschera” sia “atteggiamento ipocrita”: nulla di più appropriato. Il capoclassifica in materia è indubbiamente il ministro Matteo Salvini, che non manca occasione per indossare giacconi con i simboli della Polizia di Stato o dei Vigili del Fuoco, senza forse ipotizzare che in Internet si sprecano le offerte di soprabiti invernali a basso prezzo e il cui acquisto è alla portata di tutti. Intanto, la criminalità organizzata si espande in silenzio sul territorio nazionale.

L’altro ministro (Alfonso Bonafede, titolare suo malgrado del dicastero della Giustizia), per non essere da meno del più popolare collega, si è fatto immortalare indossando la divisa della Polizia Penitenziaria: per lui un effetto-boomerang e nient’altro. Ora ci aspettiamo nell’ordine: il ministro Giulia Grillo con il camice da dottoressa ed il maltrattato Giovanni Tria con il basco verde della GdF. Per fortuna, però, il prossimo 5 marzo sarà Martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale.

Aggiornato il 01 febbraio 2019 alle ore 11:39