Il gommone della discordia

Che nessuno si inventi storie, il “gommone” è stato un gesto pubblicitario, dentro una faccenda tormentata e difficile, punto. Insomma lo stile Greenpeace, adattato ad un caso che riguarda il Paese, il Governo, L’Europa, francamente ci è sembrato ridicolo, spacciarlo poi per gesto di umanità, addirittura quasi offensivo.

Immaginare infatti che le persone a bordo della Sea Watch, siano in pericolo imminente di qualcosa, non è credibile nella fattispecie. Insomma in acque italiane, a due passi dal porto, con una quantità di mezzi militari accanto, pronti all’intervento, parlare di gravi condizioni di pericolo a bordo, appare più uno spot che altro.

Oltretutto se così fosse, verrebbe da chiedersi, come sia possibile, che una nave utilizzata ufficialmente per i soccorsi, non abbia a bordo attrezzature sufficienti e idonee, per garantire assistenza e cure, ai naufraghi. Che poi sul bastimento non ci siano confort particolari, appare evidente, ma altro sarebbe se mancassero, quelle condizioni minime di garanzia che devono esistere, in natanti che svolgono queste operazioni. Ecco perché facciamo fatica, a giustificare le spettacolarizzazioni che sanno d’elettorale, piuttosto che di spirito caritatevole, classiche del repertorio radical chic, di chi predica bene e razzola male.

Se poi in questa sorta di “show”, si infila qualche esponente di centrodestra, la fatica ovviamente diventa grande, anche perché sull’immigrazione le posizioni sono distinte e distanti, da quelle cattocomuniste, buoniste per caso. Sia chiaro e inequivocabile, passare dalla critica, anche dura e netta alla scelta del “gommone”, alle offese gravi, alle insolenze, agli insulti, è inaccettabile, vergognoso, intimidatorio e va respinto con ogni forza.

L’onorevole Prestigiacomo, alla quale va la nostra solidarietà, ha sbagliato due volte a salire sul canotto, la prima perché da deputato, sul tema, può farsi sentire autorevolmente ovunque e sui media, la seconda perché Forza Italia ha una posizione vicina a Salvini, sull’immigrazione. Dunque scatenare un putiferio in seno al centrodestra, per fare “la corsara”, francamente in questo caso, ci sembra improvvido, sbagliato e incoerente.

Come se non bastasse appellarsi alle eccezioni, sa d’ipocrisia, perché ogni caso potrebbe esserlo, ma la somma di eccezioni farebbe una valanga, e staremmo punto e a capo. Ecco perché una scelta politica non può essere affidata al caso, oppure ad un caso, oltretutto qui si tratta solo di sbarchi, e non di salvataggio, che giustamente ed obbligatoriamente c’è già stato.

Insomma le spettacolarizzazioni non servono se non per polveroni elettorali, tanto cari ai radical chic e alla ipocrisia di sinistra, oltretutto sull’immigrazione, c’è già la magistratura, con la richiesta contro Salvini. Una richiesta che sa di spettacolo per molti esperti di diritto, in quanto Salvini da Ministro, ha agito di concerto con l’esecutivo, per volontà di una maggioranza in parlamento, che rappresenta la sovranità popolare, scelta politica dunque. Ecco perché finirà col rifiuto del Senato a procedere contro Salvini, soprattutto contro il Governo complice, insomma del “gommone” resterà solo lo show, in attesa che anche gli ipocriti d’Europa aprano i porti.

Aggiornato il 29 gennaio 2019 alle ore 11:00