E se i “fascisti” soccombessero ai “coglioni”?

Si dice che le tragedie della storia, se, quando e qualora si ripetano -  anche solo per analogia -  producano delle farse. Magari altrettanto sanguinarie e rovinose. Ma pur sempre delle parodie dell’originale. Qualcuno – Gino Strada – ha “argutamente” sintetizzato la attuale situazione politica italiana così: “ è un governo composto per metà da fascisti e per l’altra metà da coglioni”. Tutto sommato un’analisi populista, pur se promana da un campione della sinistra tutta solidarietà e utopismo. Per di più manca di prospettiva, anzi dà implicitamente per scontato che prima o poi – inevitabilmente e inesorabilmente -  i “fascisti” faranno un  solo boccone dei “coglioni” e quindi prevarranno su di loro.

Peccato che stia invece accadendo esattamente il contrario. La marcia su Roma la stanno facendo i “coglioni”. Mentre i fascisti stanno recitando la parte degli utili idioti che aiutano gli altri a smantellare lo stato di diritto. Credendo che l’odio verso la straniero da parte delle periferie, degli ultras da stadio e del lumpen proletariat sia fonte inesauribile di consenso. E fregandosene dei ceti medi produttivi e dell’elettorato moderato. Il tutto senza rendersi conto del rischio di fare la fine che fecero i comunisti che appoggiarono Khomeini agli albori della rivoluzione iraniana.

Finire morti ammazzati o nelle prigioni segrete del futuro regime islamista. Salvini, ad esempio, non si rende conto che se continua a difendersi dalla magistratura sul caso “Diciotti” in quella maniera , ostentando una sfida arrogante e infantile da cyber bullo, può segnarsi il gennaio 2019 come il mese della fine della propria ascesa. E dell’inizio della parabola discendente. Perché il partito dei pm in Italia sarà sempre più forte di chiunque altro. Lui compreso. E certo prima o poi  qualcuno di loro lo incastra. Non per il caso “Diciotti”, ma per qualsiasi cosa capita per le mani. E materiale nel “deep world” leghista nonne manca di certo,   parte la annosa storia dei 49 milioni... 

Per non parlare di eventuali pentiti di ‘ndrangheta disposti a tutto pur di lucrare vantaggi. E la cosa “divertente” è che l’alleato di governo a quel punto, il presunto “coglione”, ci metterà veramente poco ad approfittarsi della situazione. Così l’avvento del futuro stato autoritario in Italia vedrà un “regime di coglioni”, i modelli sono l’Iran o il Venezuela, mentre lo spregiudicato giocatore di poker, che un tempo era secessionista e poi ha puntato sull’estremismo para fascistoide perché più elettoralmente vantaggioso, si ritroverà fregato dal suo stesso opportunismo e dalla sua stessa mancanza di scrupoli. Salvini mi ricorda un po’ Fini, e temo ne seguirà prima o poi il triste destino politico. Amen.

Aggiornato il 28 gennaio 2019 alle ore 11:39