Sanità Lazio: si allontana uscita commissariamento

Le previsioni sul disavanzo della sanità della Regione Lazio non lasciano sperare nulla di buono e allungano sempre di più l’uscita dal commissariamento, che secondo la propaganda della giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti doveva avvenire il primo gennaio del 2019.

Infatti, secondo i dati di previsione dell’advisor della Regione, il disavanzo per il 2018 dovrebbe aggirarsi intorno ai 110 milioni di euro mentre il programma operativo prevedeva per l’anno scorso il raggiungimento del pareggio di bilancio.

Il consuntivo del 2017 invece è stato chiuso con un disavanzo pari a – 45,665 milioni di euro, in linea con il programma operativo 2016-2018. L’aliquota Irpef pari a 0,50 per cento, che pagano tutti, vincolata alla copertura del disavanzo per le Regioni in regime di piano di rientro, ha cubato per il 2017 una cifra pari a 704,406 milioni. Dopo la copertura del disavanzo ha prodotto un extra gettito di 658,741 milioni che la Regione usa per coprire altri servizi come il trasporto pubblico locale.

Più volte il ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottolineato come l’aliquota possa essere abbassata ma la giunta Zingaretti ha sempre detto no a tutte le richieste arrivate in aula alla Pisana. Il che la dice lunga sul mantra dei conti a posto che l’assessore al Bilancio Sartore propina ai consiglieri regionali durante le sedute di bilancio.

La notizia preoccupante è che la curva del disavanzo inizia di nuovo a salire e, se le previsioni saranno confermate, l’uscita dal commissariamento sarà solo un pio desiderio. D’altra parte anche i dati sui Lea non sono così entusiasmanti come la grancassa della propaganda di via Cristoforo Colombo vorrebbe far credere.

Infatti i dati pubblicati dal ministero della Salute dicono che la Regione Lazio ha raggiunto appena la sufficienza con un punteggio pari a 180 rispetto alla soglia di 160, considerata come livello minimo accettabile.

Sono otto le regioni che ottengono un punteggio superiore a 200 (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Umbria, Abruzzo e Marche). Altre otto Regioni si collocano in un punteggio compreso tra 200 e 160 (Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Trento, Lazio, Puglia, Molise e Sicilia). Le Regioni Campania, Valle d’Aosta, Sardegna, Calabria e Bolzano si caratterizzano per punteggi inferiori a 160 e presentano diverse criticità.

Tra qualche mese si conosceranno i dati definitivi del consuntivo 2018 e le previsioni del primo trimestre 2019 e si avrà un quadro di chiarezza rispetto al commissariamento.

 

Aggiornato il 22 gennaio 2019 alle ore 17:12