
L’accusa è di abuso d’ufficio. Con una gravante: avere favorito la ‘ndrangheta. È quanto è stato contestato oggi al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio dalla Procura antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri. Oliviero è destinatario di un provvedimento di obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, piccolo paese del cosentino. Secondo i magistrati, il presidente avrebbe dato il “disco verde” alle imprese di Giorgio Barbieri, in passato implicato in una maxi-inchiesta relativa al clan Muto. L’imprenditore era già finito in manette. Ed è stato nuovamente arrestato.
Il cuore dell’indagine si basa su una serie di grandi appalti pubblici, cui figura anche la riqualificazione del comprensorio sport-natura di Lorica. Durante l’indagine sarebbero stati individuati anche trasferimenti di denaro dal clan di Franco Muto, il boss di Cetraro. Un’intercettazione avrebbe fatto emergere contatti fra il governatore Mario Oliverio e uno degli uomini di riferimento per i clan, Giorgio Morabito. Il quale avrebbe raccontato a Barbieri di avere trascorso una giornata a Lorica, dopodiché avrebbe cenato con Oliverio. Il presidente viene definito “molto accentratore e per prendere delle decisioni non delega nessuno e facendo questo rallenta la Regione”.
Aggiornato il 17 dicembre 2018 alle ore 13:05