
Massimo D’Alema è tornato. Ancora una volta. L’ex presidente del Consiglio ha manifestato, indirettamente, il proprio sostegno in favore di Nicola Zingaretti alle primarie del Pd. In occasione del ventesimo anniversario della sua fondazione, Italianeuropei, D’Alema propone una lista unica dei Progressisti per le Europee. “Io – sostiene – sono portato alla battaglia. Ma in questa fase mi controllo molto. È tale lo stato delle cose a sinistra che ho paura di fare del male. Ma c’è bisogno di fare un congresso tutti assieme! Qui bisogna ricostruire un campo politico, altrimenti non conteremo nulla nel futuro dell’Italia”.
Dopo la mancata elezione in Parlamento, sotto le bandiere di Liberi e uguali, il fatto stesso che D’Alema parli del Pd è già una notizia. Che non viene accolta da tutti allo stesso modo. Le parole dell’ex premier sono fumo negli occhi dei renziani. Ma anche per i “diversamente renziani”, come l’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Che sfoga il suo disappunto su Twitter: “Non capisco. L’idea di Nicola Zingaretti e Paolo Gentiloni è ricominciare da D’Alema, Bettini, Bassolino etc per fare un’alleanza con i 5 stelle che stanno crollando in mezzo a mille contraddizioni? Che senso ha? Non si comprende. A volte ritornano”. E a proposito delle smentite di Zingaretti su una ipotetica alleanza con i 5 Stelle, Calenda scrive: “Ho preso per buona la smentita di Zingaretti. Ma ogni settimana ce ne è una nuova su Leu o M5s. Anche basta. E mi stupisco che Paolo Gentiloni non dica una parola chiara su questa linea. E lo dico da suo supporter numero uno”.
Goffredo Bettini, europarlamentare Pd, invece, saluta positivamente l’appello dalemiano. “Occorre – afferma – costruire un campo largo e nuovo di tutti i progressisti, sin dalle prossime settimane. Quella della lista progressista alle europee è un’ipotesi percorribile? Io penso di sì”. Anche il braccio destro di Zingaretti, Massimiliano Smeriglio, allarga l’orizzonte agli ex scissionisti di Leu e Articolo uno: “Mi piacerebbe se la sinistra fuori dal Pd partecipasse alle Primarie”. Zingaretti, al momento, preferisce non replicare. D’altronde, la fama di temporeggiatore finora gli ha portato bene. Era stato invitato da D’Alema al convegno celebrativo della fondazione socialista. Ma ha elegantemente glissato. Secondo Gianni Cuperlo occorre “disarticolare questa maggioranza ibrida aprendo un dialogo coi 5 Stelle. Non si chiama trasformismo o inciucio ma politica”. Massimo Cacciari condivide. “Chiunque vinca il congresso del Pd dovrà confrontarsi con l’M5s”.
Aggiornato il 17 dicembre 2018 alle ore 13:48