Forza Italia: uno arriva, tanti se ne vanno

È di qualche giorno la notizia che un deputato pentastellato si è allontanato dal Movimento Cinque Stelle per aderire al gruppo di Forza Italia, certo di trovare migliore accoglienza e più ascolto alle proprie richieste. Motivazione addotta la mancata firma di un emendamento che potenziasse il fondo disabili. Ritengo quantomeno esagerato il caloroso benvenuto riservato al deputato. Ingiustificato, se non immotivato, l’alto gradimento verso il “nuovo arrivato” da parte dei vertici di Forza Italia.

Forse bisognerebbe allarmarsi per gli allontanamenti di chi milita in Forza Italia da anni, di chi per il partito e per farne l’interesse ha trascurato altre priorità, di chi, deluso e amareggiato ne prende le distanze. Per uno che arriva, quanti scontenti e demotivati se ne vanno?

Sarebbe confacente analizzare con ragione di causa questa situazione che vede la disillusione di chi ha militato da anni nel partito, di chi ne ha fatto un’importante ragione, di chi ha operato con serietà e onestà portandone avanti valori e ideali. I vertici del partito, che seppur accolgono in pompa magna chi fino a ieri “disprezzavano”, neppure si degnano di rispondere a mail e missive ripetutamente inviate non solo da iscritti ma anche da persone ricomprese nella dirigenza del partito.

Forse una ragione esiste se il partito è ai minimi storici in termini di gradimento, se come è condotto non funziona più e mi chiedo se il presidente Silvio Berlusconi sia a conoscenza di tutto ciò. Probabilmente è giunto il momento di analizzare i comportamenti delle dirigenze che, una volta al potere, volgono lo sguardo e non rimandano più la giusta attenzione. È sentimento di vera amarezza quella che aleggia tra chi nel partito credeva ma di cui ora non si fida più.

Aggiornato il 10 dicembre 2018 alle ore 13:50