La fotografia della sinistra italiana negli scazzi di Oliviero Toscani

Se potessimo scattare un’istantanea utile a rappresentare l’incoerenza della sinistra Bobò, essa avrebbe le facce di Vauro e di Oliviero Toscani.

Sì perché, se da un lato il vignettista ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica in cui frigna perché Matteo Salvini ha pubblicato una sua foto “con l’intento di connotare la mia persona come esempio negativo, un 'Nemico' da additare al disprezzo”, dall’altro il fotografo ha recentemente definito Giorgia Meloni una “ritardata, brutta e volgare”.

In questi vizi privati e pubbliche virtù c’è tutta l’incoerenza delle sinistre per le quali le opinioni cambiano a seconda di chi sia oggetto di attacco. Se Vauro specula sulla morte di Gianroberto Casaleggio siamo al cospetto del sacrosanto diritto di satira, di quel diritto di critica per assicurare il quale i Partigiani sono morti nel nome di una Repubblica democratica e antifascista. Se poi qualcuno – nel caso di specie il segretario della Lega – ti addita come avversario del suo partito allora ti senti minacciato e disprezzato. Il tutto dopo aver avvelenato i pozzi e scaricato tonnellate di odio su Matteo Salvini non accettando di essere ripagato con la stessa moneta.

La stessa doppia morale vale per Oliviero Toscani, uno a parole dalla parte delle donne, delle minoranze discriminate e via blaterando. Uno che se da un lato si dichiara cittadino del mondo dall’altro non è stato capace di creare un rapporto sereno nemmeno nel suo focolare domestico, dato che la figlia recentemente lo ha pubblicamente additato come un essere umano discutibile oltre che un padre assente.

Oliviero Toscani, proprio colui che a Salemi, dove Vittorio Sgarbi lo aveva chiamato come assessore alla Creatività, pensò di creare un manifesto contro la violenza sulle donne. Insomma proprio lui adesso fa violenza verbale su una donna buttando giù in un sol colpo tutti i birilli ideali della sinistra in una sorta di strike manco stesse giocando a bowling.

Il nostro Toscani ha simultaneamente offeso le donne, i diversamente abili oltre a gettare alle ortiche anni di lotte per la parità tra sessi basate sul concetto che una donna non dovesse necessariamente essere bella per farsi accettare socialmente. Ovviamente Roberto Fico, Laura Boldrini, le paladine delle donne, il femminismo organizzato, me too, la “sinistra de sinistra” e tutto quel circo dei miracoli pronto a ragliare ad ogni piè sospinto non si sono sentiti, muti tutti come se non fosse successo niente, come se Oliviero Toscani non avesse proferito delle bestialità. Anche i finti alleati (quelli al Governo, per intenderci) non hanno sprecato una sola parola per difenderla: nel nostro piccolo, credendo immodestamente di interpretare il pensiero del direttore e della redazione, giunga a Giorgia Meloni un fraterno abbraccio di solidarietà.

Pare di sentire il vecchio adagio anni Settanta in base al quale sparare a un fascista non era reato ma tant’è, gli idioti cambiano pelle per rimanere uguali a se stessi.

Aggiornato il 07 dicembre 2018 alle ore 13:14