
Inutile nascondersi, è una maggioranza costruita sulla confusione, sulla diversità politica e, per quel che riguarda i grillini, sull’impreparazione sesquipedale. Del resto come poteva non essere confuso un pensiero nato dalle battute di un comico, per fare cassa, provocare il paradosso, suggestionare con l’assurdo, i grillini per definizione quando passano all’azione vanno in confusione, basta guardare a ciò che accade a Roma, Torino o Livorno. Basterebbe ricordare Luigi Di Maio in campagna elettorale, che da bravo scolaretto a memoria, con i suoi foglietti in mano, in ogni tv ripeteva: “Ecco qui le coperture di tutto, euro per euro è bollinato, ci sono i soldi anche in avanzo”.
Insomma a sentire lui, prima del voto, c’era una montagna di denaro per pagare il reddito, le pensioni di cittadinanza, centri d’impiego e compagnia cantante; poi misteriosamente, il mattino del 5 marzo, è svanito tutto a causa di un maleficio contro i 5 Stelle. Il fatto è che insieme ai soldi sono svanite tante promesse di Luigi. Equitalia per esempio doveva sparire, non tanto e non solo giuridicamente, ma nei modi della riscossione, nell’avidità degli interessi, nell’onere di prova e nelle sanzioni. Bene, anzi male, svanito nel nulla tutto quanto, la riscossione resta tale e quale, così come il resto della materia fiscale; faranno pace, ma il giorno dopo, si inizierà a litigare nuovamente. Più che una pace, la chiameremmo tregua, perché senza una riforma del fisco, senza una semplificazione enorme della materia, senza il ripristino di un reciproco rispetto, fra contribuente e amministrazione sarà sempre una battaglia.
Eppure il caro ministro evidentemente non ci pensa più, oppure è entrato in confusione per le troppe sciocchezze dichiarate, dalla Tav alla Tap, ai giuramenti sull’Ilva di Taranto, all’attenzione speciale per i piccoli imprenditori. Anche qui sono svaniti i pensieri e le promesse, anzi sul fisco qualcosa è cambiato in peggio perché verrà inserita la tortura in pubblico, sulla giustizia il processo durerà in eterno, sulle agevolazioni alle aziende tutto abolito o quasi perché non servono.
Ecco perché diciamo che di sovrano c’è solo il pataracchio e la confusione, basterebbe sentire Danilo Toninelli per capire, oppure la Castelli per capire meglio, o infine la Lezzi per capire tutto. Sia chiaro, per par condicio, sul fronte Lega non è che vada meglio, la Legge Fornero è viva e vegeta, spacciare quota 100 per l’azzeramento è una presa in giro che non accettiamo, la flat tax è morta, il saldo e stralcio pure, evviva la chiarezza e la coerenza. Per non parlare dello sbarco di grandi capitali per rilanciare il Mezzogiorno, per farlo crescere. Di sbarco c’è solo quello dei barconi che arrivano in Sicilia.
Insomma, un Governo di contraddizione, ma del resto da due pensieri, due filosofie, due politiche, che poteva uscire? Ecco perché ogni giorno cambiano, tagliano, modificano e nascondono, sperando che nessuno lo capisca, ma non è così. Si capisce eccome cari Di Maio e Salvini, continuando così pagheremo tutti un conto esagerato. Non si può arrivare a maggio in questo modo, noi non ci stiamo e lo diremo ancora. Del resto è proprio vero: mogli e buoi dei paesi tuoi.
Aggiornato il 27 novembre 2018 alle ore 12:30