
Primarie, forma-partito, selezione della classe politica, congressi, seminari, circolazione delle idee, formazione culturale, luoghi d’incontro e dibattito, spazi d’iniziativa politica liberale… la Politica si rigenera con la discussione aperta, rispettosa, coraggiosa, sincera, leale, in mare aperto… come stanno facendo, ormai da tempo, i Corsari della Libertà, ma non soltanto.
L’Area Bassa, di cui scrive il direttore Arturo Diaconale su L’Opinione, è talmente in sofferenza rispetto all’Area Alta del mondo partitico e movimentista da produrre, ormai, una discussione autonoma e una serie di piccole iniziative che si distaccano dall’immobilismo dei dirigenti politici appartenenti all’Area Alta e si muove attraverso un dialogo che si nutre dal basso, dalle periferie, dalle province, dai piccoli comuni, dalla Città di Roma. A livello locale e, spesso, ai margini. Eppure, non è un dibattito marginale. Anzi.
Sicuramente, un fatto positivo è determinato dal fermento politico che si è acceso nell’area culturale, civile e civica che si riconosce nella forza del pensiero liberale, dell’azione liberal-socialista, nella visione popolare, riformatrice e libertaria che un tempo votava per Forza Italia o per gli altri piccoli e grandi soggetti elettorali di quel vasto terreno culturale e politico che Silvio Berlusconi stesso ha definito l’Altra Italia. A tal proposito, la discussione della cosiddetta Area Bassa ha trovato e trova, nel quotidiano “L’Opinione”, un punto di riferimento per dialogare, proporre, ascoltarsi, contraddire e contraddirsi.
Insomma, riprendendo la metafora andreottiana citata da Arturo Diaconale in un suo recente editoriale, oserei dire che l’Area Alta, facendo quadrato o tentando di fare quadrato, in realtà sta lasciando un lato scoperto, cioè sembra stia rinunciando o, addirittura, abbia già rinunciato ad un lato di questo famigerato quadrato: la base.
Senza l’Area Bassa, tutto il resto semplicemente non esiste. Senza Area Bassa non c’è Partito, non c’è Movimento, non c’è Politica. L’Area Bassa, in alcuni momenti, può anche fare a meno dell’Area Alta, ma il contrario non può avvenire perché il vertice crolla se non c’è la base oppure implode se l’Area Bassa si trasferisce lasciando la presa e abbandonando i vertici al loro destino.
Ecco perché la discussione politica quotidiana, che “L’Opinione” accoglie e tiene viva sulle sue pagine, è un fatto politico concreto di cui tutti dovremmo essere consapevoli e a cui tutti dovremmo partecipare, anche soltanto come lettori. Per sentirci parte di quel “nuovo possibile” ancora tutto da costruire, ma che ormai si è avviato verso la libertà e lo fa attraverso un percorso virtuoso che alimenta le nostre idee e permette a ciascuno di promuoverle o di discuterne. Sempre nella speranza che l’Area Alta sappia ascoltare. Fino al giorno in cui l’Area Bassa deciderà, senza rancore, di poter fare a meno dell’Area Alta e di essere protagonista in prima persona. Sembra che quel giorno sia molto vicino. La sveglia sembra suonata.
Aggiornato il 25 ottobre 2018 alle ore 11:02