
Dopo una maratona no stop dal pomeriggio alle 7 del mattino, e la ripresa dopo pranzo, il decretone Genova è stato approvato ieri dalle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. E approda in Aula, carico di emendamenti votati (per le opposizioni, è stato riscritto quasi tutto) e polemiche per il condono concesso a Ischia con l’ok della Lega che si è rimangiata il ‘no’ di una settimana fa.
In mezzo, le critiche furiose di Pd e LeU. Ma per il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi, del Carroccio, “è un accordo di buon senso”. In extremis, nel provvedimento sono rientrate anche le norme antimafia che il commissario straordinario di Genova Marco Bucci dovrà rispettare, dando “ragione” all’allerta lanciata dal presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone e alle rimostranze delle opposizioni. Il decreto, che parte dalla città orfana del ponte Morandi e arriva a sud fino ai paesi terremotati del centro Italia e di Ischia, fa discutere proprio per quei 46 articoli in cui le emergenze si sommano, nonostante le differenze.
L’emendamento sul condono nell’isola è l’esempio più evidente e il più bersagliato. In commissione c’è arrivato quasi alla mezzanotte di ieri: i due relatori Gianluca Rospi del M5s e Flavio Di Muro della Lega, chiedono di aggiungere all’articolo 25 sulle procedure di condono vincoli normativi sugli abusi edilizi “pendenti” per le case danneggiate dal sisma del 2017. In particolare, si chiede che le pratiche presentate secondo la legge sul condono del 2003, debbano avere l’ok della Soprintendenza. “Ma non si fa cenno alle istanze fatte in base alle leggi successive sui condoni, il parere vale anche per quelle? Non si sa”, osserva Chiara Braga del Pd. L’emendamento, inoltre, esclude sanatorie per gli abusi presentati da persone condannate per associazione mafiosa e, al terzo comma, nega il contributo per la ricostruzione a chi ha fatto aumenti di volumetria poi sanati.
Ma l’opposizione non ci sta: anche se non premiale, è un condono tombale nell’isola, è l’accusa. “Non citando altre normative, di fatto la platea di chi può chiedere il condono diventa enorme”, fa notare Raffaella Paita del Pd che, da ligure, aggiunge: “È una sconceria il fatto di aver infilato il condono tombale di Ischia nel decreto che doveva essere su Genova”. Urla al “colpo di mano” per “uno scambio di favori nella maggioranza giallo-verde” la deputata di LeU Rossella Muroni, mentre Forza Italia si è astenuta sul provvedimento. “E’ il decreto del gioco dell’oca”, lo definisce il forzista Giorgiò Mulè che se la prende soprattutto con gli stop and go continui, la confusione e i “grandi assenti” del dl, ossia la Gronda e il Terzo valico non previsti. Critiche anche per il blitz finale sulle norme anti mafia, introdotte per l’“imposizione” della Commissione Affari costituzionali che ha condizionato l’ok al testo, al rispetto della normativa.
Da oggi parte la discussione in Aula, le opposizioni ripresenteranno gran parte dei loro emendamenti e proprio per questo, nella serata di ieri, è giunto forte l’auspicio del governo a che “la discussione proceda in modo franco e che vi sia la volontà di esaminare il testo concentrandosi sulle proposte utili e non strumentali”. Fonti qualificate, infatti, hanno sottolineato come il decreto sia stato “esaminato nelle Commissioni competenti in maniera ampia e approfondita, dando il massimo spazio al dibattito e al confronto”.
Un punto di partenza, questo, che fa chiedere dunque al governo che ci sia “responsabilità da parte di tutte le forze politiche” nella presentazione degli emendamenti: “Genova e i genovesi attendono il provvedimento e ogni giorno in più per la sua approvazione pesa sulla città”.
Aggiornato il 24 ottobre 2018 alle ore 14:10