Il Ministero dell’interno è stato condannato a risarcire un proprietario privato per il danno derivante dall’occupazione abusiva di un immobile.
La sentenza – emessa dal Tribunale di Roma e, a quanto consta, prima a stabilire questo principio – condanna il Ministero, per via dell’impossibilità di ricavare un reddito dall’immobile occupato, a pagare mensilmente un importo in favore del proprietario fino al momento della liberazione dell’immobile, “oltre ad interessi, con decorrenza da ciascuna scadenza mensile, sulla somma rivalutata anno per anno”. Le forze di polizia – spiega la pronuncia – sono “vincolate, nella attività di tutela dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza e del rispetto delle leggi, ed in particolare nella tutela della legalità, ad intervenire nell’interesse del singolo”. Non averlo fatto – si legge nel provvedimento – “profila quindi una responsabilità diretta ex articolo 2043 del codice civile del Ministero, in virtù del principio di immedesimazione organica dei suoi funzionari”. Sotto il profilo del risarcimento, poi, il Tribunale osserva che “il danno può essere considerato in re ipsa, discendendo dalla perdita della disponibilità del bene immobile la cui natura è normalmente fruttifera, e dalla impossibilità di conseguire l’utilità da esso ricavabile”. Si tratta di una sentenza importantissima, che fa giustizia di una situazione di illegalità che, nel caso in questione, si protraeva da oltre quattro anni. Confidiamo che essa sia di monito per la politica affinché questa intervenga in modo deciso per interrompere il fenomeno delle occupazioni abusive in atto nel nostro Paese. Secondo i dati ufficiali, a Roma gli edifici occupati illegalmente sono 101 (con 11.600 occupanti), uno addirittura da 13 anni; a Reggio Calabria 110 (solo fra quelli popolari); a Torino 24; a Venezia 19.
@SforzaFogliani
Aggiornato il 10 ottobre 2018 alle ore 13:34