Bonafede, sorteggio per il Csm. Anm, è incostituzionale

È ancora tensione tra il ministro della Giustizia e i magistrati sul Csm. Dopo i giudizi drastici espressi dal Guardasigilli sull’elezione di David Ermini a vice presidente di Palazzo dei marescialli (“una parte dei magistrati ha deciso di fare politica”), stavolta a impensierire la maggioranza delle toghe è l’idea allo studio di Alfonso Bonafede di riformare la legge elettorale del Csm, con l’introduzione di “una fase di sorteggio”. Qualche giorno fa il capogruppo in commissione Giustizia al Senato del M5S Michele Giarrusso aveva parlato della volontà di “disarticolare le correnti della magistratura organizzata” introducendo con una legge “un meccanismo misto di elezione e sorteggio dei membri del Csm”.

Ma il fatto che ora sia lo stesso ministro a mettere sul piatto la proposta, scatena le reazioni negative dell’Associazione nazionale magistrati e della quasi totalità delle correnti. Il ministro parla a Catania al Congresso nazionale forense e ribadisce il “significato politico” dell’elezione di Ermini. Poi ricorda che nel contratto di governo c’è l’impegno di riformare il sistema elettorale del Csm, una battaglia “sacrosanta” per “combattere il fenomeno del correntismo”.

E tra le ipotesi allo studio “ci sono quelle che prevedono una fase di sorteggio”, “non integrale” però: perchè procedere solo con i bussolotti “non è possibile”, perché implicherebbe “una riforma della Costituzione”, e nemmeno “auspicabile”. Un intervento che non è “contro qualcuno ma a favore di tutti quei magistrati che ogni mattina lavorano seriamente per il buon funzionamento della giustizia”. Rassicurazione che non convincono l’Associazione nazionale magistrati, che giudica il sorteggio “incostituzionale” e avverte che se si procedesse su questa strada i danni per il sistema giudiziario “sarebbero enormi”. “Nessuna compagine democratica e rappresentativa può essere scelta affidandosi al bussolotto o alla dea bendata, neanche gli organi più semplici, neanche i rappresentanti di classe degli alunni, figuriamoci un organo a rilevanza costituzionale come il Csm”, osserva polemicamente il presidente Francesco Minisci. E Unicost, la corrente di centro delle toghe che ha sostenuto l’elezione di Ermini, esprime il suo stupore per il fatto che la riforma del sistema elettorale del Csm venga annunciata proprio dopo quel voto.

Contrarie al sorteggio anche Magistratura Indipendente, il gruppo più moderato delle toghe, e le correnti progressiste rappresentate da Area, che chiede al ministro un tavolo tecnico in cui discutere di una riforma che al contrario del sorteggio restituisca libertà di scelta agli elettori. Soddisfazione, invece, tra i magistrati che prima delle elezioni avevano sottoscritto un appello per liberare il Csm dalle correnti: “finalmente c’è un interlocutore politico che vuole modificare questo assetto”, dice uno degli animatori del gruppo, il giudice Andrea Reale.

Aggiornato il 05 ottobre 2018 alle ore 11:01