Tutti nel pallone

Ci spiace per Giovanni Tria, persona seria, capace e competente, che pure rischia di saltare il banco, trascinata in questo vaudeville sulla manovra, di cifre, annunci e balletti vari. Non solo ogni giorno ne sentiamo una, un taglia e cuci da sartoria d’accatto, ma siamo ancora alla mancanza assoluta di certezze. Nessuna certezza sulle coperture, sulle specifiche, nessuna certezza sulle regole d’applicazione e soprattutto sugli effetti, tranne ovviamente che sarà più debito e più deficit.

Insomma siamo, anzi sono nel pallone, perché noi ad agosto scorso, in diretta a Radio Rai “L’ultima spiaggia” avevamo detto e previsto più o meno questo senza essere dei maghi. Il reddito di cittadinanza è una follia, una scriteriatezza assistenziale, al punto che avendolo capito pure i geni dei grillini adesso cercano di complicarlo attraverso l’utilizzo di una card “etica”. Roba da non credere. Pensate un po’ che uscirà fuori tra controlli, verifiche, blocchi d’utilizzo o parzializzazioni; meglio non dire, perché faremmo guai.

La quota 100, poi, composizione a parte visto che i numeri cambiano ogni istante, sarà una nuova ingiustizia e basta perché favorirà il nord rispetto al sud e gli uomini sulle donne, alla faccia della parità e degli equilibri. Oltretutto nulla è previsto sulla vecchiaia, il vero dramma creato dalla “Fornero”, di quelli che non stanno nella zona 100, non hanno più lavoro, non hanno niente e devono aspettare, con 20 o 30 anni di contribuzione, che arrivino i 67 per partire.

E infine l’Ape, quella follia del Governo Renzi studiata solo per dare lavoro a banche e assicurazioni e che dopo essere stata criticata in lungo e largo finirà per essere rifinanziata. Da non credere davvero. Insomma, un teatrino vecchi tempi, anzi peggio, perché una volta parlavano meno e scodellavano in tempo. Butteremo i soldi, li bruceremo in assistenzialismo che mai si trasformerà in sviluppo, ma del resto si sa che lo stato sociale è una tutela giusta e democratica, però se usato male diventa un boomerang e in Italia lo sappiamo eccome.

Per questo l’Europa ci diffida e ci ammonisce, oltretutto è noto che non ci ama, è piena di tromboni e di ipocriti cafoni che anziché tacere parlano a vanvera, ma offrirgli il destro con l’argento, è una sciocchezza da asilo elementare. Che dire dunque, resta solo un rammarico gigante, che errore che fu lasciare il passo a quel salvatore della Patria, di cognome Monti, perché è dal 2011 che è successo quello che si vede, purtroppo.

Aggiornato il 04 ottobre 2018 alle ore 11:43